Abbonamenti ferroviari scontati?
Bonus-beffa, parola di pendolare

Il «bonus» per avere uno sconto sull'abbonamento ferroviario? E chi l'ha visto. Una pendolare - Cristina Lorenzi - ci ha scritto per raccontarci le sue peripezie per ottenere il bonus: un'impresa in mezzo a difficoltà indescrivibili e inspiegabili. «Essendo una pendolare MI-BG, via Carnate, ho addirittura diritto allo sconto del 50% sugli abbonamenti di dicembre 2009 e gennaio 2010 - scrive Lorenzi -. Poichè parto da Ponte San Pietro, già dalla scorsa settimana, mi sono recata appositamente in biglietteria a BG, convinta di ricevere il bonus invece mi sono addentrata in una selva di ostacoli, dalla quale, a oggi, non sono ancora uscita».

«A Bergamo, mi hanno detto che avrei dovuto tornare una settimana prima dell’inizio di dicembre. Quindi mercoledì 25 novembre mi sono recata in biglietteria a Sesto San Giovanni questa volta, essendo questa la mia stazione di approdo giornaliera e onde evitare un altro viaggio a vuoto a Bergamo. A Sesto S. G,, due operatori di Trenitalia mi hanno dato notizie diverse e contrastanti, sia con le indicazioni sul sito, che con gli avvisi affissi in Stazione».

«Allibita - continua la nostra lettrice - ho appreso che: esiste un modulo da compilare in duplice copia per ottenere il bonus, notizia che non era assolutamente riportata sul sito; avrei potuto già fare l’abbonamento mensile a prezzo intero, con estensione di utilizzo al mese di gennaio, opzione che (così mi è stato detto e ripetuto, Trenitalia consiglia vivamente), mentre per l’abbonamento del solo mese di dicembre scontato al 50% avrei dovuto aspettare almeno fino al al 27 novembre. Un altro operatore, addirittura mi dice che posso utilizzare solo l’opzione della estensione dell’abbonamento di dicembre al mese di gennaio, l’altra opzione è solo per chi ha treno Milano».

La pendolare «piuttosto frastornata» decide di tornare il 27 novembre, quando, teoricamente, avrebbe dovuto trovare anche gli abbonamenti per dicembre scontati del 50%. E oggi, 27 novembre, in biglietteria a Sesto tutti e tre gli sportelli erano chiusi e senza alcun avviso.

Allibiti, sconfitti, e sempre più arrabbiati, i pendolari come Cristina Lorenzi chiede a chi si devono rivolgere «per riscuotere un indennizzo che non ci ricompensa, neppure in parte, dei giorni di vita persi a causa dei cronici ritardi di Trenitalia».

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