«Si è accasciato in silenzio»
È il racconto dell'amico

«Stavamo attraversando insieme con la moto un percorso semplice, sulle sponde del Cherio. Luca era davanti a me e procedeva a 20 chilometri all’ora: l’ho visto accasciarsi sul manubrio della moto e poi è caduto privo di sensi». Con queste parole Engardo Perletti di Grumello del Monte racconta gli ultimi momenti del suo amico Luca Pagani, lo studente quattordicenne di Grumello stroncato da un malore improvviso.

Tutto è accaduto mentre Luca Pagani stava procedendo sulla sponda sinistra del fiume, in sella del suo Fantic 50, nella località cascina Sperandina. Così la divertente escursione in moto di tre amici domenica mattina si è conclusa tragicamente. «Eravamo arrivati da una mezz’oretta circa - racconta Perletti -. Quando Luca si è accasciato erano da poco passate le 11. Io e l’altro amico abbiamo subito cercato di soccorrerlo ma non riapriva gli occhi e abbiamo chiamato il 118. È arrivato l’elicottero, che è atterrato nella zona e i medici ha cercato di rianimarlo. Purtroppo per Luca non c’è stato niente da fare».

L’amico ricorda la passione di Luca per la motocicletta: «Faceva motocross da 7-8 mesi ed era piuttosto bravo. Io non avrei voluto uscire in moto perché il tempo era brutto. Ma lui, invece, ci teneva molto; gli piaceva fare motocross. Uscivamo insieme in moto tutte le domeniche e quando Luca si è accasciato stavamo attraversando un percorso molto semplice, a velocità ridotta».

Anche se Luca Pagani non era molto conosciuto a Grumello del Monte - fino ad un anno fa aveva abitato con i familiari a Cividino di Castelli Calepio - la tragica notizia della morte del ragazzo si è diffusa rapidamente in paese. In molti si sono stretti al dolore della famiglia Pagani. Un colpo terribile per Piera Silini, madre del quattordicenne, che attende una risposta sulle cause della disgrazia: «Non sappiamo di preciso quello che è successo. Verrà fatta l’autopsia che chiarirà quello che è accaduto».

La scomparsa del giovane ha toccato profondamente la comunità di Grumello del Monte. «Quanto è successo a Luca - ha commentato monsignor Alberto Carrara - ci lascia stupiti ed è il segno della delicatezza del mondo giovanile. I giovani sono talmente fragili, tanto nell’animo quanto nel corpo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA