Natale a casa senza spadellare
Il pranzo lo prepara il ristorante

Natale fra le mura domestiche, ma con il pranzo preparato dal ristorante o dalla gastronomia di fiducia. E’ un’abitudine che sta prendendo sempre più piede anche in Bergamasca. A puntare da qualche anno su questa formula del take away anche per il pranzo di Natale sono prima di tutto le società di catering, ma anche semplici ristoranti e gastronomie stanno allargando il giro di clienti che chiedono questo tipo di servizio che permette di festeggiare il Natale nella propria casa evitando lo stress dei preparativi e l’ansia della cucina.

A lanciare in grande stile la formula dell’asporto di Natale è la San Lucio Events, che fa capo alla famiglia Tallarini e al ristorante “Anteprima” di Chiuduno, dove è chef Daniel Facen. Al costo di 35 euro per persona, la San Lucio propone questo menù da asporto: gran cartoccio di pesci e crostacei alla mediterranea; risotto ai gamberi rossi di Sicilia con tocchetti di porcini e zucca; ravioli di burrata al burro montato, dadolata di pomodoro e basilico; trancio di merluzzo scottato alle erbe con crostone di polenta e salsa agli scampi; maialino da latte cotto a bassa temperatura con cipolle di Tropea e tamarindo; simposium di dolce morbido allo champagne con inserto all’albicocca.

La presidente dei ristoratori del Gruppo Ascom, Nilla Frosio, titolare con la sorella Luisa del ristorante “Posta “ di Sant’Omobono Imagna conferma questa tendenza:«Sì, abbiamo sempre più spesso richiesta di clienti che vogliono dei piatti pronti da consumare a casa il giorno di Natale».

Stessa musica al ristorante “Giopì e Margì” di via Borgo Palazzo a Bergamo. Afferma lo chef Darwin Foglieni:«I primi anni lo facevamo come un favore ai nostri clienti affezionati, poi la richiesta è via via aumentata. Quest’anno proponiamo un menù vero e proprio da asporto al prezzo di 30 euro, che potranno venire a ritirare la mattina stessa di Natale» Anche Da Vittorio di Brusaporto ha predisposto un elenco di piatti da take away. Afferma Roberto Cerea:«Questo mercato è in crescita. La tradizionale tacchina la vogliono già cotta e anche tagliata».

Jean Dominique Verdier, francese di origine, da una ventina d’anni titolare con la moglie di una gastronomia in via don Palazzolo, in città dice:«Raccogliamo le prenotazioni sino al 20 dicembre così possiamo preparare tutto con calma, senza sprecare nulla e quindi contenendo i prezzi. Nel nostro menu il fois gras, le lumache alla bourguignonne, le ostriche, l’insalata perigourdine».

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