Variante Albano - Trescore
Il Tar «congela» l'appalto

Due anni fa - era il 28 dicembre 2007 - l’Anas pubblicò il bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione del primo lotto della variante alla statale 42 del Tonale e della Mendola, tra Albano e Trescore. A luglio di quest’anno l’appalto - 32 milioni e rotti a base d’asta -, vinto dall’impresa «Milesi geom. Sergio srl» di Gorlago; poi l’aggiudicazione definitiva e l’esultanza di sindaci, amministratori e politici - dai Comuni al Parlamento -, che da quasi trent’anni attendevano i 4,5 chilometri della strada, tra illusioni, disillusioni, speranze tradite e code chilometriche.

Finalmente tutto compiuto? No. Mercoledì il Tar del Lazio ha «congelato» il viaggio della variante e si è preso due mesi di tempo per pronunciarsi in merito al ricorso di un’impresa bergamasca (di Dalmine), arrivata seconda alla gara d’appalto. A metà febbraio 2010 il tribunale amministrativo deciderà cosa fare, nel frattempo la firma del contratto tra Anas e impresa per passare dalle carte alle ruspe - firma attesa entro fine anno - è bloccata. I lavori erano stati aggiudicati a luglio all’impresa «Milesi geom. Sergio srl» di Gorlago.

Dunque, ancora un alt, quando le cose sembravano praticamente ormai fatte, i soldi dall’Anas erano stanziati e l’iter era arrivato nella fase dell’affidamento dei cantieri. Che secondo l’agenda sarebbero dovuti partire entro marzo 2010 (per concludersi nel 2012), dopo la messa a punto del progetto esecutivo per perfezionare il definitivo predisposto dalla Provincia. Furioso il sindaco di Trescore, Alberto Finazzi, che aveva fatto di tutto per accelerare i tempi: «Purtroppo slitta anche stavolta, ed è l’ennesima. Gli intoppi qui non finiscono mai e quando sembra che finalmente si sia arrivati alla fine, ecco un altro ostacolo. Ma quello che mi amareggia di più, è che ci si faccia la guerra in casa, tra aziende bergamasche. Ora che il Tar si pronuncia, prima di poter avviare l’opera ci vorranno almeno altri 5-6 mesi. Non vorrei che questi ritardi, insieme al rallentamento di tutto il settore delle costruzioni, comportasse un’ulteriore situazione di crisi occupazionale. Quest’opera è un toccasana anche per la nostra economia e tutti qui, dai pendolari alle imprese, sperano che vada in porto al più presto».

Sempre che il Tar poi non annulli gli atti - ovvero l’appalto -, come chiede l’impresa ricorrente. Se il tribunale amministrativo deciderà di mettere una pietra sopra e di annullare le procedure di assegnazione del cantiere, bisognerà ricominciare tutto daccapo. E allora i tempi si allungherebbero davvero e parecchio. «Sono sconcertato – commenta Dario Odelli, sindaco di Albano –: sono in Consiglio comunale da 11 anni e mezzo e già allora si parlava della variante, da decenni. Era già un’opera vecchia. Quando a luglio è stato assegnato l’appalto, non ci sembrava vero che questa storia infinita fosse arrivata al dunque. Infatti... proprio un brutto regalo di Natale».

L’onorevole Giovanni Sanga (Pd) - che aveva suppergiù vent’anni quando cominciò a occuparsi di variante alla statale 42 (oggi ne ha 47), rincara la dose: «Non è un bel giorno. È la conferma che questo Paese non può andare avanti con procedute infinite, che durano decenni. Se vogliamo vincere le sfide della competizione e della modernità, occorre mettere mano profondamente in una legislazione vergognosamente farraginosa, che ingessa il Paese e le persone. Da parte mia continuerò a tenere i contatti con l’Anas per fare il modo che non si perda tempo ulteriore, per far ripartire le opere e sostenere l’occupazione in questi periodi di crisi e gravi difficoltà per le imprese».

Quanto sia importante dare un’alternativa alla statale 42, ma anche alla viabilità delle provinciali 91 (che arriva dal lago d’Iseo) e 89 (tra Gorlago e Trescore), è presto detto dai numeri: 30.000 veicoli al giorno, in media. Una grande infrastruttura, dunque. Però bisognerà aspettare ancora un po’ per metterci la prima pietra sopra.

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