Scontro Enac-Ryanair, il Pd:
«La sicurezza va garantita»

I consiglieri regionali del Pd Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni intervengono sul caso Ryanair, che ha annunciato la sospensione di tutti i voli nazionali, con un'interrogazione urgente in Regione. «Nei giorni scorsi l'Enac (l'Ente nazionale per l'aviazione civile) è tornata a voler imporre al vettore Ryanair di accettare quali documenti di identificazione tutti quelli previsti dal Dpr 445 del 2000: vale a dire quelli emessi da una qualsiasi amministrazione dello Stato, provvisti di fotografia e timbro, come ad esempio badge aziendali o licenze di pesca - spiegano i consiglieri - La decisione si scontrerebbe con gli standard di sicurezza adottati dalla compagnia Ryanair e con le modalità previste per il check in telematico della stessa che prevede solo il passaporto o la carta d'identità, come peraltro è obbligatorio nei voli europei e internazionali.

La decisione dell’Enac avrebbe ripercussioni sull'offerta e sulla concorrenza dei voli nazionali anche perchè la compagnia irlandese ha annunciato che, nel caso di permanenza dell'obbligo, sospenderebbe tutti i voli domestici (compreso quello Bergamo - Roma) a partire dal prossimo 23 gennaio 2010. Da cittadini e utente siamo sempre e comunque favorevoli alle semplificazioni amministrative per i cittadini - dicono Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni - ma dopo l'approvazione di quelle norme è accaduto qualcosa nel mondo: l'11 settembre, gli attentati a Madrid e Londra, pochi giorni fa il fallito attentato ad Amsterdam.

Vorremmo che l'Enac operasse per garantire maggiore sicurezza - proseguono i consiglieri regionali del Pd - e non vorremmo che questa decisione dell'Ente fosse invece l'ennesimo tentativo di tutelare la ex compagnia di bandiera, già ampiamente costata in termini di soldi e concorrenza sulle tasche degli italiani. Alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale, presenteremo un'interrogazione urgente per chiedere al presidente Formigoni se non ritiene che ci siano elementi anti-concorrenziali e protezionistici nella disposizione dell'Ente governativo e di esigere dal Governo nazionale che venga garantita la sicurezza e la libera concorrenza nel mercato dei voli domestici.

Le leggi vanno rispettate, tutte - aggiungono Saponaro e Benigni - ma vorremmo che l'Enac, in questi giorni impegnato ad aumentare le misure di sicurezza, segnalasse al Governo eventuali norme che non sono più in linea con i nuovi standard anziché decidere la loro applicazione dopo alcuni anni dalla loro emanazione (2000) e dall'attentato a New York (2001). Appare del tutto immotivato, invece, che l'ente che dovrebbe tutelare proprio gli utenti apra un braccio di ferro con una compagnia affinché riduca gli standard di sicurezza, accettando per l'identificazione dei passeggeri documenti facilmente falsificabili.

Se il Consiglio di Stato confermerà che quelle norme devono essere applicate anche ai contratti tra privati e imprese e anche agli imbarchi nei voli nazionali, quelle norme - concludono i consiglieri - devono essere cambiate rapidamente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA