Una complicazione polmonare spegne la vita della piccola Giorgia

Quello che tutti temevano è accaduto: la piccola Giorgia, la neonata ritrovata abbandonata nella notte tra martedì e mercoledì scorso a Osio Sotto e ricoverata ai Riuniti di Bergamo, ha cessato di vivere. Era stata sottoposta d’urgenza a un delicatissimo intervento chirurgico per correggere una grave malformazione cardiaca, un intervento che era andato tecnicamente bene. Ma a poche ore di distanza dall’operazione Giorgia ha cessato di vivere per una complicazione polmonare. La piccola si è spenta poco prima delle 21 nel reparto di terapia intensiva pediatrica degli Ospedali Riuniti di Bergamo. I sanitari, visto l’improvviso aggravarsi della neonata, hanno tentato in ogni modo di rianimarla, ma senza successo.Giorgia era stata operata dall’équipe coordinata dal dottor Paolo Annecchino, che ha condotto una complessa operazione, per più di sei ore. Al termine i chirurghi avevano giudicato ben riuscito l’intervento, anche se le condizioni preoperatorie della piccola erano molto precarie e non lasciavano molti margini alla speranza di un successo completo. Tuttavia iI cuore di Giorgia sembrava aver risposto bene. Ma in serata è sopraggiunta la complicazione polmonare che ha causato la morte della neonata.Il direttore sanitario degli Ospedali Riuniti di Bergamo, Marco Salmoiraghi, ha spiegato in serata come sia stato fatto tutto il possibile per salvare la piccola Giorgia e ha ricordato in particolare l’impegno dell’équipe chirurgica. «Purtroppo - ha aggiunto - le complicazioni polmonari sopravvenute hanno causato il decesso. Il quadro clinico generale era molto compromesso e ogni tentativo di far rientrare la crisi si è rivelato vano. I medici, in queste difficili ore, hanno fatto tutto il possibile per far vivere Giorgia. Cercando di rispettare il diritto alla riservatezza, valido anche per la bimba soprattutto in assenza dei genitori, abbiamo cercato di spiegare qual era la situazione e l’estrema complessità dei problemi. Adesso che questa vicenda si è conclusa in un modo così triste, credo che la piccola abbia ancor di più diritto al silenzio».(10/03/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA