Pirovano replica a Bettoni:
«Non è nemmeno stato eletto»

«Non parlo con chi non è riuscito nemmeno a farsi eleggere consigliere provinciale». Il presidente della Provincia Ettore Pirovano prima fa scudo, poi non resiste alla tentazione di replicare all’intervista del suo predecessore, Valerio Bettoni, pubblicata giovedì da «L’Eco».

Si inizia dai conti ereditati: «Abbiamo dovuto rimandare a marzo l’approvazione del Bilancio di previsione, che sarà comunque magro, perché prima dobbiamo conoscere gli impegni finanziari che ci aspettano nel 2010, derivanti dalla necessità di tappare i buchi di tutte le società partecipate che ci hanno lasciato. All’appello non ci sono oltre 45 milioni di euro di entrate, tra mancata vendita delle società del ramo energia, delle azioni della Serenissima e degli immobili che avrebbero dovuto pagare la nuova sede di Porta Sud. Nel giro di alcune settimane verremo a capo della situazione e la segnaleremo nelle sedi opportune, con le conseguenti azioni. Se abbiamo dato la sensazione di essere stati fermi è perché gran parte del tempo è stato speso per capire cosa sono e quali danni comportano le società partecipate».

Il leghista non risparmia nemmeno un passaggio sui Consigli di amministrazione: «Se i membri nominati da noi sono incompetenti come dice lui, quelli di prima erano talmente bravi da aver procurato solo danni. Forse i nostri saranno anche incompetenti, ma di sicuro sapranno essere più attenti ai soldi dei cittadini bergamaschi». Se poi si toccano gli incarichi personali, «lui mi batte almeno 6 a 2, perché io sarò deputato e presidente della Provincia, ma lui era presidente della Provincia, presidente del Coni, presidente dell’Ato e membro di almeno 3-4 Cda, remunerato con i gettoni di presenza. Se si fa del "doppio incarico" una questione di tempo, nei nove anni da sindaco di Caravaggio e presidente del gruppo Lega al Senato penso di non aver sottratto niente ai miei cittadini; anzi, ho portato al mio territorio ricchi premi e cotillon a fondo perduto da Roma; se si usa invece come scusante per giustificare l’incapacità di altri, la usino pure. Io parlo a chi è stato eletto, anche in un’assemblea di condominio, non agli altri. Oppure venga in Provincia a dorso di elefante, se ce l’ha ancora, visto che suo papà era in India».

La parte «tecnica» viene lasciata all’assessore provinciale a Edilizia scolastica e Innovazione tecnologica. «Bettoni, oltre a guardare fuori dalla finestra, dovrebbe guardare anche sulla scrivania», dice Roberto Anelli, riferendosi al nuovo campo da calcio di via Gleno (davanti alla sede del Coni), che secondo l’ex numero uno di via Tasso sarebbe stato bloccato senza motivo dalla nuova amministrazione. «I motivi - fa presente l’assessore - sono tutti elencati in una lettera datata 15 dicembre e spedita al Coni. In particolare, oltre all’interferenza tra il campo a 11, la futuribile Tangenziale est e la necessità di ampliare la viabilità esistente, si evidenziano altre difficoltà. Per questo si è preferito optare per due campetti da calcetto a 5, che in futuro potranno essere coperti con dei palloni, e due campi da tennis. Non si è fermato proprio niente».

Anelli, neopresidente di Abm Ict, precisa anche la situazione della banda larga: «Secondo gli uffici provinciali, i 450 chilometri di fibra ottica si sono portati in zone della Bassa che nel 2004 erano già coperte all’80% dall’operatore privato Telecom. La Provincia, quindi, è andata a fare concorrenza ai colossi della comunicazione, invece che andare a investire nelle zone meno avvantaggiate, come le Valli, in cui il privato non ha interesse a investire. Per altro con un flop degli "abbonamenti", perché nessuno vuole servizi che costano pure di più di quelli offerti dai privati. Così ci troviamo un mutuo di 13,5 milioni di euro da pagare, che avrebbe dovuto essere coperto proprio con l’affitto della rete».

L’obiettivo, quindi, ora è proprio superare il «digital divide» delle zone di montagna: «Abbiamo avuto una recente riunione in Confindustria con la Comunità montana della Valle Brembana che ci ha chiesto aiuto per portare la fibra ottica. Cercheremo di fare dei passi in questa direzione, aprendo la società alle forze sociali e ai privati. È inutile stringere i vari Patti con le Valli se poi non si porta qui la tecnologia».

Be. Ra.

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