Inseguimento e sparatoria:
la prima ricostruzione dell'accaduto

Non ha ancora un nome l'uomo che, sabato sera, è stato ucciso a Mornico da un colpo d'arma da fuoco, intorno alle 21, al culmine di un inseguimento da parte dei carabinieri in borghese della compagnia di Bergamo. Secondo le indiscrezioni sarebbe un cittadino marocchino, ma le indagini sono ancora in corso e si aspetta che i carabinieri confermino quanto emerso nel corso della notte. Intanto sia la Punto dei carabinieri sia l'auto dell'immigrato sono state sequestrate per essere esaminate dagli esperti della polizia scientfica.

Tutto è avvenuto in via Verdi a Mornico al Serio. Lo sparo da parte delle forze dell'ordine – una pattuglia in borghese impegnata in un'operazione di controllo nella zona contro lo spaccio di sostanze stupefacenti – sarebbe stato esploso al termine di un inseguimento, pare nelle fasi concitate di una colluttazione.

Un secondo fuggitivo – forse pure marocchino – sarebbe stato visto scappare nei campi. Testimone, un giovane che si trovava a transitare nelle vicinanze a bordo della sua macchina. Ha raccontato di aver visto due auto sfrecciare per le strade del paese, scontrandosi proprio in via Verdi, a un centinaio di metri dall'oratorio.

Da quanto si è appreso, i carabinieri in borghese avrebbero intercettato l'auto del marocchino – ma probabilmente gli occupanti erano più di uno – dando origine all'inseguimento. In questa fase ci sarebbero stati più speronamenti tra l'auto dei militari e l'altra vettura. Fino a via Verdi, dove c'è stato il corpo a corpo e il tragico epilogo.

Secondo le testimonianze raccolte, anche un carabiniere impegnato nell'operazione sarebbe rimasto ferito. Mancano conferme ufficiali, ma avrebbe riportato una leggera ferita – non da arma da fuoco – a una gamba. L'allarme è stato dato subito. La sala operativa dei carabinieri ha inviato in via Verdi la pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Bergamo. Vista la situazione, sono stati chiamati i rinforzi con i carabinieri della stazione di Calcinate alla Scientifica, ma anche il personale del 118.

Dall'ospedale «Bolognini» di Seriate il servizio sanitario per le emergenze ha fatto intervenire l'automedica e l'ambulanza. Sull'asfalto, in via Verdi, c'era l'uomo rimasto gravemente ferito dopo la sparatoria: il personale del 118 ha cercato di rianimare il ferito, ma ogni tentativo è stato inutile. Notevole lo spiegamento di forze, subito dopo l'accaduto.

Via Verdi è stata chiusa al traffico e anche i pedoni sono stati tenuti a distanza: i carabinieri hanno delimitato la zona con le fettucce rosse e bianche. Richiamate dalle sirene e dal trambusto, decine di persone si sono recate in via Verdi, assistendo a distanza alle operazioni delle forze dell'ordine e ai rilievi della Scientifica.

Intorno alle 23, sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco che, con le fotoelettriche, hanno illuminato l'area per consentire accertamenti più accurati. Ha compiuto un sopralluogo anche il magistrato di turno, il pm Maria Mocciaro (che dalla mattinata stava seguendo anche il giallo della morte dell'eritreo trovato cadavere alla stazione Centrale di Treviglio). La dottoressa Mocciaro a tarda sera era ancora in via Verdi.

Il sindaco Ermanno Chiodini è arrivato sul posto appena appresa la notizia. Anche lui non ha potuto oltrepassare le fettucce biancorosse dei carabinieri. Si è limitato a scambiare le informazioni con quanti erano sul posto, e ha dichiarato: «Aspettiamo di conoscere gli sviluppi dell'indagine». Insieme a lui, molte le persone accorse sul posto e che si sono trattenute a lungo, in attesa di avere notizie sull'accaduto.

L'inseguimento e il conflitto a fuoco sono stati visti da un testimone che si trovava a passare in via Verdi proprio in quel momento. Sarebbe un giovane automobilista, che intorno alle 21 transitava nei pressi dell'oratorio e avrebbe assistito alle fasi concitate dell'episodio.

Secondo quanto è stato possibile apprendere, nessun altro nella via – ma si tratta delle prime notizie, non confermate dagli inquirenti, stretti nel riserbo più totale –, si sarebbe accorto di nulla. Anche sulle generalità della persona uccisa non ci sono conferme. Sembrerebbe non avere avuto documenti con sé. Gli accertamenti da parte degli inquirenti sono però proseguiti per tutta la notte, sia sul posto sia al comando provinciale dell'Arma.

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