Niente più risalita per Città Alta
Palafrizzoni cancella il progetto

Giù tutti. Contrordine, non si (ri)sale più in Città Alta. O meglio, non nel modo in cui avrebbe voluto la Giunta Bruni. La cosiddetta «torre d'assalto», l'ascensore progettato dallo studio genovese Aud e vincitore del concorso internazionale bandito da Palafrizzoni a fine 2007, non ha resistito al primo assalto di una certa portata: quello di un centrodestra che non ha mai fatto mistero della sua ferma contrarietà all'opera e che una volta riconquistato il Comune è passato dai proclami ai fatti. Giovedì in Giunta è arrivato il requiem al progetto.

Tutta la mole di dati e studi resterà nella disponibilità di Palafrizzoni, che all'ipotesi di risalita non ha affatto rinunciato, solo che intenderebbe realizzarla dentro le Mura e non fuori. Ma qui il condizionale è d'obbligo, nel senso che la scelta esterna non è stata un capriccio di Bruni & co. ma ci sono motivazioni di carattere anche economico: leggi 3 milioni fuori contro 5 milioni dentro. In più la Soprintendenza in prima battuta sembrava poco propensa per la soluzione interna, salvo poi assumere un atteggiamento più possibilista.

Insomma, nell'attesa di decidere il da farsi, giovedì Palafrizzoni ha chiuso la partita con i progettisti genovesi, riconoscendo al team la somma di 64 mila 867 euro per la rescissione del contratto.

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