Ornella, mamma tra un mese
«Così l'abbiamo soccorsa»

Alle piscine Quadri di Almè il telefono continua a squillare. Tra stampa e amici, tutti vogliono sapere della bambina ritrovata giovedì sera nel parcheggio di fronte alla struttura di via Olimpia. «A quell'ora la piscina era in piena attività, quando, intorno alle 20, un uomo è entrato dalla porta con uno scatolone in mano – racconta Ornella Quadri, una dei quattro fratelli titolari della piscina –. Il mio compagno, che era qui con me sul bancone del bar, gli è andato incontro. Le lascio immaginare la nostra sorpresa quando l'uomo ci ha detto che nella scatola c'era un bambino».

«Ci ha detto che stava per scansare la scatola in malo modo, quando ha visto degli asciugamani che si muovevano al suo interno – prosegue Quadri –. Dapprima ha pensato ci fossero i cuccioli di qualche animale, fino a che non ha visto sbucare un piedino. Posso dire che quando è arrivato qui era esterrefatto. E lo eravamo anche noi».

«Non appena ho visto che nella scatola c'era un neonato – aggiunge Giovanni Carino, compagno di Ornella –, l'emozione è stata molto forte, poi, però, la confusione ha preso il sopravvento. Quando vieni a sapere di un fatto del genere immagini con lucidità come ti comporteresti, ma quando capita a te, il tempo di reazione deve essere minimo». Non conoscendo le condizioni di salute del neonato e non volendo arrecare danno, i primi soccorritori si sono limitati a scostargli gli asciugamani dal viso, a coprire il piedino freddo e ad avvertire tempestivamente le autorità, mentre una piccola folla di clienti della piscina già si accalcava per vederlo.

«La Croce Rossa di Villa d'Almè è arrivata per prima – ricorda –, e a quel punto hanno portato la scatola in una stanza adiacente all'area bar dove hanno visitato la bambina. Solo allora abbiamo saputo che si trattava di una femminuccia. Mi hanno chiesto una molletta per il cordone ombelicale e io gliene ho data una che avevo qui al bar». «Nell'uscire i medici ce l'hanno fatta salutare e l'hanno portata via – racconta –. Non conosco l'uomo che l'ha portata qui da noi. Non è nostro cliente, né cliente della palestra qui di fronte, semplicemente aveva parcheggiato sull'altro lato della strada».

Una vicenda che Ornella Quadri racconta accarezzandosi la pancia di chi fra meno di un mese diventerà mamma per la terza volta: «Questa storia ci ha lasciati tutti senza parole, a prescindere dal fatto che io stia per diventare mamma. Ha sconvolto tutti i presenti e non solo. Avendomi vista scossa e probabilmente anche per la mia gravidanza, il medico che l'ha prelevata è poi venuto a rincuorarmi personalmente sulle condizioni della neonata. Vorrei andare a trovarla in ospedale, ma l'assistente sociale mi ha detto che purtroppo al momento non è possibile».

E sul gesto di chi l'ha lasciata sul cofano afferma: «L'unica ipotesi che mi sento di fare è che la madre era disperata o è stata costretta ad abbandonare la bambina». «Quello che è accaduto mi ha toccato profondamente, tanto che la notte del ritrovamento non riuscivo a dormire pensando a quegli occhietti – conclude Carino –. Sto per diventare papà, per cui è come se avessi anticipato un po' di emozione».

Nel frattempo il sindaco di Almè ha annunciato che tutta la comunità è pronta a sostenere in qualsiasi modo, anche economicamente, la mamma della piccola abbandonata se si farà viva. «Amministrazione comunale, maggioranza e opposizione e anche la parrocchia hanno deciso di garantire alla piccola Benedetta tutto ciò di cui ha bisogno – ha detto il sindaco, Bruno Tassetti –. Questa è una storia che ci ha molto toccati e mi fa piacere che tutta la collettività si sia immediatamente dimostrata pronta ad aiutare questa mamma, nella speranza che possa cambiare idea». Federica Greca

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