10 chili di mimose nel bagagliaio
Senza permesso: 4 mila € di multa

Nel bagagliaio aveva dieci chili di mimose, suddivise in rametti ordinatamente impacchettati, pronti alla distribuzione ai semafori a beneficio di mariti smemorati e fidanzati troppo di corsa per ricordarsi, fino all'ultimo, di acquistare un pensierino per l'otto marzo. Ma il pachistano fermato ieri in via Bonomelli dagli agenti della polizia locale, il permesso per vendere quella montagna di fiori non ce l'aveva. E infatti la merce gli è stata sequestrata in blocco, e il trentaseienne, residente a Brescia e risultato privo di permesso di soggiorno, si è beccato per quell'insolito carico una multa decisamente salata: quattromila euro.

Un passo indietro: già da ieri mattina i semafori della città – da via Autostrada a via San Giorgio, da via Carducci al rondò di Colognola – erano «presidiati» da numerosi pachistani muniti di mazzetti gialli in omaggio alla festa della donna. I vigili di Palafrizzoni si sono quindi attivati per contrastare l'invasione, muovendosi per la città ed effettuando svariati sequestri contro ignoti di mazzetti di mimose (i venditori, infatti, alla vista degli agenti si allontanavano rapidi, abbandonando i fiori).

La svolta è però arrivata nel pomeriggio, quando, nel corso di un controllo in via Bonomelli, i vigili hanno individuato il trentaseienne, la cui auto era stracolma di fiori pronti e impacchettati per la vendita, riposti nel bagagliaio. Gli agenti ritengono che fosse proprio il pachistano, spostandosi con l'auto per la città, a rifornire di fiori i connazionali distribuiti ai vari semafori. L'uomo è stato quindi multato, sulla base di una legge regionale che sanziona chi si improvvisa venditore senza averne l'autorizzazione. E la sanzione amministrativa è di quelle da record: tremila euro per la vendita senza autorizzazione, più altri mille per la vendita in zona vietata (in alcune aree del centro città).

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