L'operaio morto a Trezzo
La trave era saldata, non sospesa

Non è ancora stata fissata la data dei funerali di Marco Barzaghi, il carpentiere di 29 anni che mercoledì mattina a Trezzo sull'Adda, in provincia di Milano, mentre si stava apprestando a iniziare il turno di lavoro alla Pbm è morto sul colpo investito da una putrella di metallo.

La salma del carpentiere si trova ancora all'istituto di medicina legale di Milano dove è stata trasportata dopo l'incidente e dove è a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso. Nel frattempo continuano le indagini dei tecnici dell'Asl Milano 2, ai quali - oltre alle cause e alla dinamica dell'incidente - spetta verificare se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste sui luoghi di lavoro.

Quando Barzaghi, fra le 8,05 e le 8,15, è stato colpito al torace dalla putrella stava iniziando a lavorare su una struttura di metallo di grande dimensione per il sostegno di un serbatoio. A quanto è emerso, e confermato anche dai titolari della ditta, la trave di metallo, pesante più di una tonnellata e lunga circa quattro metri, non era sospesa in aria come inizialmente si era pensato ma era già stata saldata o meglio «parzialmente saldata» alla struttura di metallo vicino alla quale il giovane carpentiere si trovava.

Spetterà quindi ora ai tecnici dell'Asl accertare come la putrella, che si trovava a circa cinque metri di altezza, abbia potuto improvvisamente staccarsi e di chi siano le responsabilità di quanto accaduto.

Intanto la Fiom milanese chiede di scioperare otto ore oggi per chiedere maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro dopo la morte dell'operaio.

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