È «guerra» tra scuola e Comune
Non c'è pace per Impastato

La figura di Peppino Impastato a Ponteranica non sembra proprio avere pace. Dopo la rimozione della targa dalla biblioteca comunale da parte dell'amministrazione, adesso il giovane vittima della mafia è di nuovo al centro delle polemiche tra Comune e istituto comprensivo.

Motivo del contendere, questa volta, un concorso sulla legalità rivolto agli alunni di elementari e medie sul tema «1860-2010: Giuseppe Impastato e le vittime di tutte le mafie». Un'iniziativa pensata dal Comune, come ha scritto il sindaco Cristiano Aldegani alla dirigente scolastica Antonia Pendezzini - per accogliere le segnalazioni pervenute dalla scuola che auspicavano la conservazione della memoria del giovane di Cinisi».

Ma il Consiglio d'Istituto l'ha bocciata: i ragazzi, se vorranno, potranno partecipare al concorso a livello individuale. Ma niente collaborazione da parte della scuola, perchè l'anno scolastico ormai è avanzato e i tempi sono stretti. Inoltre «nel territorio di Ponteranica la figura di Peppino Impastato ha assunto una connotazione non esclusivamente attinente alla legalità e alla lotta alla mafia».

Il sindaco Aldegani, amareggiato, risponde per le rime: «Non entro in merito alle motivazioni che mi lasciano molti interrogativi e perplessità su scelte che hanno sempre più carattere ideologico che educativo. Ciò risulta evidente dal fatto che le nostre proposte alla scuola hanno il medesimo risultato: un rifiuto o un'adesione sempre molto faticosa».

Nel merito entra anche l'associazione “Libera” e il comitato locale “Peppino Impastato”: «Non si può prima togliere dalla biblioteca una targa dedicata a Impastato e poi aggiungere un concorso nelle scuole per ricordarlo. Ha fatto bene la scuola a rigettare la proposta. La memoria non può essere schizofrenica, altrimenti non è credibile».
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