Stazione Fs di Bergamo
Restyling ancora rinviato

Centostazioni, ma non quella di Bergamo finora. E pensare che siamo la quinta stazione d'Italia (nella categoria medie dimensioni) per traffico passeggeri: 10 milioni e 300 mila frequentatori, davanti a noi ci sono Milano Porta Garibaldi (25 milioni), Padova (18,5), Pisa (15) e Lambrate (12,5).

Lo rivelano le statistiche di Centostazioni, la società che si occupa di gestire le 103 strutture di dimensione media (c'è anche Treviglio centrale), la stessa che da tempo immemore cura il restyling della vetusta struttura di piazzale Marconi. Uno scatolotto che ha 112 anni, e li dimostra proprio tutti. Di rinvio in rinvio, ora il prossimo appuntamento è (facciamo sarebbe, visto i precedenti...) per l'estate.

Il perché lo spiega una nota della società, una delle tante della galassia Ferrovie dello Stato: «Il progetto esecutivo, approvato a marzo 2009 dagli enti preposti, conteneva alcune prescrizioni che Centostazioni ha valutato non recepibili attraverso il proprio intervento. A seguito di un ulteriore confronto con l'amministrazione (il Comune - ndr), a maggio dello scorso anno è stato approvato il progetto originario. Quindi, solo a ottobre 2009, una volta recepita la quota di finanziamento del progetto, si è proceduto alla predisposizione della gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori. Data la rilevanza e complessità dell'intervento, si è optato per un iter di affidamento che consenta di individuare un'impresa in grado di eseguire i lavori "a regola d'arte" in base a criteri di qualità predefiniti e dettagliati, che ha comportato un particolare studio».

Insomma, tutta colpa della particolare attenzione che la società riserva a Bergamo, dove investirà 3 milioni di euro, mica patatine... Quindi non ci resta che attendere, ed è una costante in questa vicenda, visto che del restyling della stazione si parla da... facciamo sempre? Ed il bello è che ogni volta sembra quella buona, al punto che si rimandano interventi fondamentali nell'attesa di quello complessivo.

Dice niente l'assenza di un ascensore per disabili e la sostanziale conseguente impossibilità di usare il sottopasso per via Gavazzeni, inaugurato nell'ottobre 2008 dopo decennale attesa? Ma in piazzale Marconi è come se il tempo si fosse fermato: di contemporaneo ci sono solo i display e le macchinette che distribuiscono cibi e bevande. La fotografia di un degrado costante e continuo che verrà fermato solo con l'intervento che prevede lo spostamento delle biglietterie sul lato sinistro, la riqualificazione dell'atrio con nuovi spazi commerciali e una nuova galleria vetrata all'ingresso dell'edificio.

Un progetto redatto, fatto, disfatto, rifatto e corretto tot volte e che attende di passare dalla carta al cantiere. Ora si parla di apertura in estate e 18 mesi di lavoro. Quindi fatti 2 calcoli se ne riparla a fine 2011, ma per carità di patria omettiamo tutte le volte che fin qui sono state annunciate scadenze puntualmente disattese da inizio millennio in qua. La cosa davvero curiosa è però il florilegio di progetti che investe l'area delle stazioni. Riepiloghiamo: la madre di tutti gli interventi è Porta Sud, dove le Ferrovie prima erano presenti con Rfi, ora con Sistemi Urbani.

In questo disegno la stazione attuale verrà demolita, ma nell'attesa Centostazioni va avanti per la propria strada. Piano, a tratti quasi ferma, ma va: e tutto sommato, considerando che pare una gara a chi va più lento e che del domani di Porta Sud non v'è certezza, è quasi meglio portare a casa una stazione rifatta. Poi si vedrà: per buttarla giù c'è sempre tempo.

Magari ci sarebbe da discutere sull'incomunicabilità tra le diverse società delle Ferrovie, ma non sarebbe la prima volta: nel 2000 prima della costruzione della holding si arrivò al paradosso che il restyling della biglietteria lo gestiva la divisione Passeggeri che faceva capo a Trenitalia e il resto della stazione l'allora divisione Infrastruttura.

Ma spostiamoci appena fuori, per scoprire che Palafrizzoni attende buone nuove (non arriveranno prima delle elezioni regionali, ndr) dalla Regione per una completa ridefinizione dell'area di piazzale Marconi. Nella prima bozza, tanto per gradire, non c'era la fontana di piazzale Marconi, quella in via di restauro. Sul fatto però che questa debba scomparire da piazzale Marconi l'assessore Saltarelli non sembra molto convinto.

Ma si sa che nella vita è tutto provvisorio. Per esempio le 5 pensiline terminali della stazione autolinee, sistemate alla bene e meglio per l'adunata degli Alpini di maggio e destinate ad essere abbattute sempre nell'ottica del progetto di Palafrizzoni che intende ricavarci 200 posti auto multistrato. E ancora, il gasometro e la sua probabile cessione da parte dell'Inps per un parcheggio multipiano... Insomma, tanta carne al fuoco che c'è quasi paura di rimanere a pancia vuota, visti i precedenti.
 Dino Nikpalj

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