Caravaggio, tra i nove scheletri
adesso ce n'è uno «indiziato»

Bisognerà avere ancora un po' di pazienza per conoscere la verità sul luogo della sepoltura della salma del pittore Michelangelo Merisi detto «Il Caravaggio». È prevista infatti nella prima settimana di maggio, a Ravenna, la conferenza stampa durante la quale verranno svelati i risultati dei test in corso sui nove scheletri del '600 trovati nella cripta dell'antico cimitero di San Sebastiano, a Porto Ercole, in Toscana, luogo dove il pittore è morto nel 1610.

Fra i test a cui si sta dedicando il team di studiosi guidato da Giorgio Gruppioni, antropologo dell'università di Bologna e Silvano Vinceti, presidente del comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali, è previsto anche il confronto fra il dna prelevato lo scorso mese da sei residenti di Caravaggio e quello prelevato dai resti ossei ritrovati a Porto Ercole.

Ad oggi però non c'è ancora nulla di certo anche se, a quanto fino ad ora trapelato, in uno dei nove scheletri sotto esame sono state trovate grandi quantità di piombo e mercurio, metalli pesanti che si trovavano nelle vernici normalmente utilizzate dal Caravaggio. Possibile quindi che si tratti proprio dello scheletro del pittore.

Ma se fra i nove scheletri trovati a Porto Ercole ci dovesse essere anche quello del Caravaggio, dove verrà portato? Dovrà rimanere nella città dove è stato seppellito. Trattative però fra il comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali e l'amministrazione comunale di Caravaggio sono già in corso affinché i resti ossei del pittore vengano per un periodo di tempo limitato riportati a Caravaggio e mostrati ai caravaggini.
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