Misiani: sulla tassa rifiuti
bisogna fare chiarezza

«La questione dell'applicabilità o meno dell'IVA sulla Tariffa rifiuti è aperta da mesi e mesi: la sentenza della Corte costituzionale risale al 24 luglio 2009. Da allora si è aperta una fase di grande confusione, tra pronunciamenti contrastanti delle commissioni tributarie provinciali, sentenze della Corte di Cassazione, interpretazioni di segno opposto». Il parlamentare bergamasco Antonio Misioni (Pd) interviene sul problema con un comunicato nel quale precisa che, «a due settimane dalla scadenza del termine di approvazione dei bilanci di previsione (il 30 aprile) centinaia di enti locali sono chiamati a decidere in un quadro di assoluta incertezza normativa».

Per quanto riguarda il Comune di Bergamo, Misiani ricorda che «seguendo le indicazioni di una circolare Anci-Ifel, ha scelto di riportare la tariffa nel bilancio comunale aumentandola contestualmente del 10%, ma secondo un monitoraggio effettuato da Federambiente (l'associazione delle aziende attive nei servizi pubblici ambientali) questo tipo di scelta è stata assunta da una minoranza degli enti locali (il 22% dei comuni, corrispondenti al 38% della popolazione).

Il punto – continua il parlamentare – è che in tutta questa vicenda il governo è vergognosamente latitante: al di là delle rassicurazioni di qualche sottosegretario, sono passati 9 mesi dalla sentenza della Consulta senza che sia stata emanata alcuna norma di chiarimento».

Per Misiani, che ieri ha depositato un'interrogazione parlamentare, serve un rapido intervento: «Serve chiarezza sull'eventuale restituzione ai cittadini dell'Iva addebitata in passato sulla tariffa rifiuti, come chiedono da tempo tutte le associazioni dei consumatori. E serve chiarezza sulle scelte da assumere in sede di redazione dei bilanci di previsione degli enti locali».

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