Aiuti alle coppie italiane
Alzano ci mette una pezza

Non più cittadino italiano, ma residente in Italia da almeno 10 anni. È così, con un colpo di penna al punto «B», che arriva la svolta sulla vicenda del regolamento varato dal Comune di Alzano per gli incentivi alle giovani coppie intenzionate ad abitare nei centri storici. Un regolamento che ha fatto molto discutere e su cui era arrivato anche un ricorso al Tar per via dell'impiego del criterio di cittadinanza.

La proposta di modifica è arrivata dalla stessa maggioranza di centrodestra: fra i requisiti individuati da Lega e Pdl per beneficiare dei bonus non c'è più la nazionalità italiana, bensì la residenza, per almeno uno dei due componenti della coppia, su suolo nazionale da almeno dieci anni. Resta invariata la richiesta di essere, almeno uno dei due, cittadino alzanese da almeno tre anni.

«Diciamo comunque no ai ghetti nei centri storici – spiega il sindaco, il lumbard Roberto Anelli –. Abbiamo modificato il regolamento perché non abbiamo mai avuto l'intento di discriminare qualcuno». L'opposizione consiliare, con la civica «Gente in comune», è soddisfatta ma non si sbilancia troppo. Afferma Manuel Bonzi, consigliere e uomo del Pd: «Vogliamo capire fino in fondo da cosa nasce questa modifica (ieri il Consiglio è stato convocato e fra i punti previsti in tarda serata c'era appunto la modifica, ndr), ma di certo un passo avanti importante è stato fatto. Il dibattito è stato serrato, l'atto aveva un impatto ideologico». Dalla civica non escludono «di chiedere di rendere i dieci anni in Italia e i tre ad Alzano requisiti uno alternativo all'altro, e non da sommarsi fra loro», ma comunque c'è «soddisfazione per questo cambiamento».

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