Ryanair non condivide ma paga:
rimborserà «spese ragionevoli»

Ryanair «si conformerà all'inadeguata normativa Eu261» e rimborserà ai passeggeri le spese extra «ragionevoli» affrontate per pagare alberghi e ristoranti durante i giorni di stop ai voli imposti dai vari Governi europei per l'eruzione del vulcano islandese. Lo ha dichiarato il patron della compagnia irlandese, Michael O'Leary, che ha però voluto sottolineare come non ci sia nessuna legge specifica che possa obbligare una compagnia aerea che offre un biglietto a 30 euro a rimborsare ai passeggeri migliaia di euro spesi in albergo.

Si tratta di una marcia indietro, visto che ieri O' Leary aveva affermato che la compagnia avrebbe rimborsato solo il prezzo originale del biglietto, andando così contro le regole stabilite in materia dall'Unione Europea. La posizione aveva scatenato le critiche dei gruppi che rappresentano i consumatori e del ministro degli Esteri britannico, David Miliband. Oggi è arrivata la marcia indietro.

Leggiamo le parti salienti dell'ultimo comunicato di Ryanair:
«Ryanair ... ha confermato che sta operando i voli come da normale programmazione tra l'Irlanda e l'Europa Continentale e dal Regno Unito all'Europa Continentale con voli extra dal Regno Unito e Irlanda per Spagna, Italia e Isole Canarie per riproteggere i passeggeri rimasti a terra a causa della chiusura dello spazio aereo europeo per gran parte degli ultimi sette giorni.

Ryanair questa mattina ha confermato che si conformerà alla normativa EU261 che impone alle compagnie aeree dell'Unione Europea il rimborso di ragionevoli ricevute di spese (come disposto nella EU261) dei passeggeri rimasti a terra.

Secondo la normativa EU261 i passeggeri non hanno diritto ad un compenso, poichè la chiusura dello spazio aereo europeo negli ultimi sette giorni è avvenuta fuori dal controllo delle compagnie aeree europee».

L'intervento di Michael O'Leary:
«Gli eventi degli ultimi sette giorni, in base ai quali è stato impedito alle compagnie aeree europee di volare per la chiusura dello spazio aereo europeo, evidenzia come la normativa EU261 sia assurda e discriminatoria nei confronti delle compagnie aeree europee, mentre gli operatori concorrenti come traghetti, autobus e treni sono obbligati a rimborsare i passeggeri  limitatamente al prezzo del biglietto pagato.

Le compagnie aeree sono tenute dal regolamento a far fronte a spese potenzialmente illimitate, in circostanze in cui vi è stata una chiusura catastrofica dello spazio aereo europeo negli ultimi sette giorni, in quanto i governi dell'Ue e i legislatori hanno applicato erroneamente un divieto generale di sorvolo sullo spazio aereo europeo.

Ryanair ha condotto una lunga campagna per questi rimborsi previsti dalla legislazione a tutela dei diritti dei passeggeri, i quali devono essere limitati al prezzo del biglietto pagato così come per treni, pullman e compagnie di navigazione. Noi continueremo a lavorare con la European Low Fares Airlines Association (ELFAA) e con altri organismi di settore per convincere la Commissione Europea e il Parlamento Europeo a modificare tale regolamento per l'introduzione di un limite ragionevole alle domande di rimborso».

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