La «guerra» dell'Unione inquilini:
non pagate i nuovi contratti Aler

I nuovi contratti per abitazione e box dell'Aler non vanno firmati. Lo sostiene l'Unione inquilini che martedì ha tenuto una conferenza stampa per spiegare i motivi della propria presa di posizione.

I nuovi contratti per abitazione e box dell'Aler non vanno firmati. Lo sostiene l'Unione inquilini che martedì ha tenuto una conferenza stampa per spiegare i motivi della propria presa di posizione.

«Da alcune settimane - sustiene l'Unione inqiuilini -l'Aler di Bergamo ha inviato nuovi contratti ai propri inquilini invitandoli a firmare. Si tratta di una disposizione prevista dalla Regione Lombardia. I nuovi contratti d'affitto per le abitazioni sono contratti della durata di 4 anni rinnovabili di altri 4 ma che, in alcuni casi, possono essere non rinnovati. Questi nuovi contratti però sono illegittimi poiché gli inquilini della case popolari hanno già in corso un contratto d'affitto a tempo indeterminato (cioè senza scadenza): infatti l'assegnazione della casa dipende dalla partecipazione ad un Bando di concorso pubblico e fino a che l'assegnatario conserva i requisiti (es. il reddito) che gli fecero ottenere l'alloggio nessuno, nemmeno l'Aler, può mandarlo via di casa».

«I nuovi contratti - prosegue il comunicato - sono pericolosi per gli assegnatari perché contengono nuove clausule peggiorative e vessatorie, sbilanciati a favore dell'Aler. E per questo motivo che l'Aler insiste (talvolta minacciando) perché gli assegnatari li firmino senza diàcutere. Gli assegnatari invece non debbono firmare i nuovi contratti perché l'Aler non ha alcun potere per obbligarli a farlo».

«Gli assegnatari con box hanno ricevuto poi un secondo contratto separato, per il solo box. Anche in questo caso - prosegue l'Unione inquilini - si tratta di un tentativo per costringere gli assegnatari ad accettare l'aumento dell'affitto del box che viene quadruplicato (in media). L'Aler sostiene che non vi sono scelte e che il nuovo affitto dei box è corretto perché è quello di mercato. Ma questo non è vero».

«Se il prezzo lo decide il mercato - conclude il comunicato - allora si deve prima avviare una contrattazione con i sindacati degli inquilini che tenga conto di cosa è un box nelle case popolari. Perché a Bergamo i box sono stati costruiti in alternativa alle cantine, non sono solo ricoveri per le auto ma servono anche come ripostiglio e deposito che nelle case popolari (spesso di piccolo taglio) è assolutamente indispensabile. Anche i contratti di affitto dei box quindi non vanno firmati fino a che non si aprirà un tavolo di confronto/trattativa tra sindacati e Aler».

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