Brembilla, strappano il tricolore
Identificati, si scusano col sindaco

Un gesto stupido, ancora più odioso perché compiuto nell'imminenza dell'adunata nazionale degli alpini. Tre giovani della Valle Imagna, domenica notte, sono stati visti strappare le bandiere dal monumento ai Caduti, posto sul sagrato della chiesa parrocchiale di Brembilla. Hanno divelto le aste che sorreggevano i vessilli quindi hanno gettato bandiera di sfoffa, scudetti e bastoni dietro il municipio. Ma sono stati visti da qualcuno che, prontamente, ha preso il numero di targa dell'auto con la quale si sono allontanati.

Identificati, sono stati convocati in municipio, insieme ai genitori, dal sindaco Gianni Salvi. Quest'ultimo pronto a una denuncia per vilipendio alla bandiera – come ha poi dichiarato nel Consiglio comunale di lunedì sera – se i ragazzi non si fossero ravveduti di quanto commesso. L'incontro, fortunatamente, è andato a buon fine. «Hanno capito di aver sbagliato e di aver commesso un gesto deprecabile – dice il sindaco Salvi – e sono stati ripresi dai genitori». Vicenda a lieto fine, quindi, ma resto l'amaro in bocca per il comportamento dei tre giovani.

Il raid domenica, a tarda sera. I tre giovani, forse, pensavano di non essere visti. Invece, qualcuno, il ha sorpresi mentre strappavano il Tricolore e rompevano le aste di sostegno. Il numero di targa dell'auto con cui si sono allontanati è stato reso noto al sindaco e così si è potuto identificare i tre colpevoli. Resta il rammarico per quanto successo, anche da parte del capogruppo degli alpini di Brembilla Mario Zanardi: «Speriamo veramente che sia solo una mascalzonata – dice – perché il gesto è veramente deprecabile e preoccupante. Soprattutto ora che ci avviciniamo all'adunata nazionale degli alpini».

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