Da San Pellegrino a hotel lussuosi
per cucinare ai vip di tutta Italia

Dalla camera di un lussuosissimo albergo arriva l'ordine: «Scusi, vorrei del filetto di manzo». «Non ci sono problemi, qualche minuto e siamo da lei», rispondono più o meno così dall'altra parte della cornetta. Detta così sembra la normale richiesta di un cliente. E, di fatto, normalissima viene considerata dai cuochi in cucina. Seppure sia ormai notte e il piatto prelibato sia destinato... al cagnolino del vip di turno, un noto personaggio televisivo.

Tra i fornelli dell'hotel, a preparare quel piatto con tutta l'attenzione del caso, ci sono gli studenti dell'Alberghiero di San Pellegrino. Come altri centinaia di ragazzi dell'istituto brembano stanno svolgendo uno stage in uno degli alberghi con cui la scuola di San Pellegrino è convenzionata. Un'esperienza che si rinnova da anni, a conclusione delle lezioni sui banchi di scuola, con un primo turno a giugno e un secondo a settembre.

E da lunedì si parte di nuovo: in 123 tra hotel e ristoranti di lusso distribuiti in tutta Italia, 265 studenti delle classi terze, quarte e quinte della scuola di San Pellegrino avranno l'onore di imparare vicino a chef di prestigio, magari cucinando o servendo menù a personaggi politici o dello spettacolo.

Perché gli hotel dove si va a imparare non hanno meno di quattro stelle e sono meta di serate di gala e personalità: per citarne solo alcuni, Villa Pamphili a Roma, il Tanka Village di Villasimius, in Sardegna, lo Zacchera hotel di Baveno, sul lago Maggiore, il relais Villa Matilde di Romano Canavese a Torino e, fino allo scorso anno, anche il prestigioso Miramonti Majestic di Cortina d'Ampezzo, nel Bellunese. Si va da Firenze a Milano, dalla Sardegna alla Sicilia, da Venezia ai villaggi turistici.

E a settembre ci sarà il secondo turno: ancora un centinaio di studenti in 70 alberghi e ristoranti. I vip per cui si cucina? Nell'elenco figurano anche Paola Saluzzi, Rita Levi Montalcini, Magdi Allam, Bruno Vespa, Vittorio Sgarbi, Messner, Vissani e un sacco di politici, da Brunetta ad Alemanno, da Bertinotti ad Alfano, per citarne solo alcuni. Soprattutto negli hotel della capitale, ma non solo.

A coordinare questo «esercito» di studenti «in prova» c'è da anni il professor Raffaele Di Martino. «Per i nostri studenti - spiega - rappresenta un'esperienza di lavoro importantissima. Vengono richiesti soprattutto per la serietà e per la loro professionalità: sul posto di lavoro sono impeccabili. E poi c'è il nome di San Pellegrino, una sorta di marchio di garanzia per tanti albergatori. Molti studenti, poi, proprio per la loro capacità, proseguono la stagione nell'albergo, assunti a tempo determinato, oppure tornano l'estate successiva».

L'insegnante Luca Becherini, di Camerata Cornello, per tre anni è stato chef al Miramonti Majestic, cinque stelle di Cortina d'Ampezzo. Con lui salgono altri studenti dall'Alberghiero. «Ma solo i migliori», dice. Come l'anno scorso Lorenzo Bonini di Lenna, e Lorenzo Locatelli di Stabello di Zogno, entrambi della classe quarta A di cucina. «Qui il servizio deve essere impeccabile e il lavoro è pesante - dice il prof - e quindi portiamo gli studenti più bravi. Per loro è un ottimo trampolino di lancio nel mondo del lavoro».

«I contatti con i vip - dicono i due studenti - sono comunque sempre difficili. La direzione degli alberghi, su questo, è inflessibile: non possiamo fermarli per foto o autografi, perché già fuori sono assaliti e in hotel cercano tranquillità». Parola d'ordine, quindi, «aplomb», autocontrollo. Quello insegnato alla scuola di San Pellegrino.
 Giovanni Ghisalberti

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