Migliaia di lumini in Città Alta
per sostenere il diritto alla vita

«Sì alla vita, sempre»: una scritta realizzata con centinaia di piccole luci per riaffermare che il vero diritto è quello alla vita. E alla fine della serata i lumini accesi dalla gente di passaggio e dai tanti volontari sono stati oltre cinquemila. Ha suscitato interesse e attenzione l'iniziativa «Dai luce alla vita», promossa sabato sera in Città Alta dall'associazione Scienza e vita per richiamare alle coscienze il dramma dell'aborto e per ribadire il diritto alla vita. La manifestazione, che si è svolta sul piccolo sagrato della chiesa della Madonna del Carmine in via Colleoni, ha richiamato le tante persone a passeggio in Città Alta a un momento di riflessione sul valore della vita: l'occasione per accendere un lumino per dire «sì alla vita», per ritirare materiale informativo, per un momento di confronto con i volontari che hanno promosso la serata.

Durante la manifestazione, proseguita sino a mezzanotte, si è tenuta la recita del Rosario all'aperto guidato dal padre Cappuccino Mauro Bazzi. Anche in Piazza Vecchia è stato allestito un gazebo con materiale informativo e sono state accese candele. All'iniziativa, organizzata con il patrocinio del Comune di Bergamo, hanno aderito oltre 40 associazioni e movimenti laicali. Erano presenti, tra gli altri, l'assessore alle politiche sociali di Bergamo Leonio Callioni e il presidente della Commissione cultura Enzo De Canio. «Abbiamo dato il patrocinio alla manifestazione – ha rimarcato Callioni a margine dell'iniziativa – perché si tratta di esprimere un "sì" alla vita: mi auguro che nessuno pensi che questo sia contro qualcosa o qualcuno. Una società che si dice civile non può non interrogarsi sul dramma dell'aborto. Siamo consapevoli – ha proseguito Callioni – della sofferenza che vivono le donne quando ritengono di avere di fronte solo questa scelta: è il segno che la società ha sbagliato qualcosa. Davanti alle situazioni di sofferenza vogliamo esprimere la nostra rispettosa vicinanza».

L'iniziativa, ha sottolineato Giambattista Guizzetti, presidente di Scienza e vita di Bergamo, «vuole essere un gesto di memoria per tutti i bambini che non vengono alla vita a causa dell'aborto: vogliamo aiutare le persone a prendere coscienza del problema. L'aborto è ormai diventato una consuetudine e noi vogliamo opporci a questa deriva». «Non è nostra intenzione condannare o giudicare le persone – ha proseguito Guizzetti –, ma l'aborto è da condannare. Occorre riconoscere la dignità dell'essere umano sin dal suo concepimento».

Alla manifestazione, durante la quale si sono verificate alcune contestazioni da parte di un ristretto gruppo di persone, erano presenti anche molti giovani delle varie associazioni che hanno aderito all'iniziativa. Vincenzo Ciarlante, coordinatore di Scienza e vita, ha sottolineato «l'adesione massiccia di gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali e non. È un'occasione di confronto con i cittadini e per dire che il vero diritto è quello alla vita». La serata è stata anche l'occasione per ricordare Paolo Scaglia, già presidente del Movimento per la vita, scomparso nel gennaio dello scorso anno.

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