Pirovano-show contro tutti:
Cgil, inno di Mameli, Misiani

E' ancora polemica sulla scritta «Bèrghem» sulla bandiera della Provincia. Il presidente Ettore Pirovano alza i toni e in una conferenza stampa-show replica a Fiom Cgil, ai sindacalisti e anche a un parlamentare bergamasco, peraltro senza citarlo. E' successo oggi pomeriggio durante l'incontro con i giornalisti in via Tasso. A Pirovano - che è intervenuto con gli assessori Capetti e Zucchi - non sono andate giù le parole della Fiom Cgil che stigmatizzava l'iniziativa, definendola sorprendente e negativa e criticava il Presidente della Provincia accusandolo di «dedicarsi ai colori della bandiera, anzichè dei problemi ben più seri ed importanti, che colpiscono duramente centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Chi oggi rischia di perdere il lavoro non ha bisogno di una nuova bandiera», era la conclusione.

A proposito dello spreco di denaro cui è stato accusato il Presidente Pirovano per pagare le bandiere, lo stesso ha agitato 120 euro in aria - il prezzo di due bandiere - dicendo che avrebbe pagato 120 caffè ad altrettanti sindacalisti. Come a dire: se questo è il problema ecco pronti i soldi, di tasca mia.

Pirovano ne ha avute anche per Misiani, senza citarlo, ma il riferimento era chiaro, dicendo che il parlamentare è di certo preoccupato per il lavoro, ma dovrebbe pensare soprattutto al suo visto che fa parte di «un partito che si sta sciogliendo».

A latere della conferenza invitando i giornalisti a vedere le bandiere nel suo studio, ha parlato anche del'inno di Mameli: «Dovremmo rifiutarci di cantare le prime due strofe - ha detto -. Mi viene il prurito a cantare “Che schiava di Roma”».

Dopo lo show ha replicato alle accuse con cifre e documenti alla mano, ricordando in particolare «le 30 aziende incontrate sui tavoli con un organico di 6854 dipendenti», le richieste di cassa integrazione, le iniziative a favore delle aziende in crisi, fra le quali il programma voucher per l'impresa artigiana.

Pirovano ha ricordato i fondi a sostegno dei consorzi di garanzia, quelli per le famiglie, l'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e i progetti per i cassintegrati.

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