Ponte San Pietro, il Burlù
si trasforma in monumento

Alla fine il Burlù ce l'ha fatta: resterà a Ponte San Pietro. Stiamo parlando del grosso tubo cilindrico che fungeva da diga sul Brembo, scardinato dalla piena del Brembo la notte di Natale. Le pratiche di «adozione» che erano state messe in atto dal vicesindaco Gianfranco Calvi hanno portato a risultati positivi nella trattativa, tanto che l'Enel e l'impresa committente dei lavori di ricostruzione della nuova diga hanno permesso che il Burlù rimanesse a Ponte: resterà esposto come cimelio di archeologia industriale.

Intanto si è già scatenata la «Burlùmania». I pensionati che seguono incessantemente i lavori hanno già denunciato furti dal cimelio. Pare infatti che dal suo interno sia stato asportato un bullone di circa trenta chilogrammi di peso. Il movente pare sia però di natura affettiva: l'autore sarebbe il figlio di un operaio che era addetto alla verniciature interna della paratoia (il cui diametro è di circa tre metri) che ha voluto portarsi a casa il pezzo come «ricordo» del padre.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 16 giugno

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