Bonomi: sinergie fra Sea e Sacbo
«Studiamo un'alleanza industriale»

«La prima fase delle trattative con la Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto lombardo di Orio al Serio, si concluderà nei prossimi giorni». Lo ha detto il presidente della Sea, la società che gestisce gli aeroporti lombardi, Giuseppe Bonomi, al termine dell'incontro di apertura dell'assemblea annuale di Aci Europe, un'associazione che rappresenta oltre 400 aeroporti in 46 Paesi europei.

«In questa prima fase - ha detto Bonomi - un gruppo di lavoro congiunto fra le due società, con la consulenza di advisor industriali, ha lavorato per individuare le sinergie ottenibili. Se i soci saranno d'accordo, ci sarà poi una seconda fase, con gli advisor finanziari, per studiare eventuali modelli di integrazione». In sostanza una sorta di alleanza industriale fra le due società aeroportuali.

La trattativa, ha spiegato Bonomi, che non si è sbilanciato su tempi e modi della possibile integrazione, è aperta anche ad altri soggetti: «Con Bergamo ci sono già i presupposti per un lavoro concreto, ma crediamo si possa estendere anche al sistema degli aeroporti del Garda, cioè a Verona e a Brescia».

Nella stessa sede si è parlato del blocco delle tariffe aeroportuali (Airport charges) in Italia che dura da dieci anni. « E' un punto nero e costituisce una situazione allucinante, che non ha paragoni in Europa» ha detto Oliver Jankovec, direttore generale di Aci Europe, Airport Council international. Bonomi, il presidente di Sea, si è unito alla denuncia: «Senza adeguamento delle tariffe non saremo concorrenziali». Senza una revisione delle airport charges che recuperi almeno l'inflazione non sarà possibile, ha detto Jankovec, programmare investimenti per aumentare la capacità degli attuali aeroporti.

«Da qui al 2030 la domanda raddoppierà. Dovremo accogliere quindi il doppio dei passeggeri. E ciò significa che dobbiamo investire. Abbiamo un piano di investimenti di 1,6 miliardi di euro - ha detto Bonomi - da qui al 2020. Ma occorre che siano bancabili, cioè avere un quadro di regole certe, soprattutto sui livelli tariffari. Serve in particolare un adeguamento dei modelli tariffari per recuperare il gap infrastrutturale degli aeroporti italiani». Bonomi ha sottolineato che le tariffe italiane sono inferiori di circa il 40 per cento di quelli europei.

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