Tavernola, la strada chiusa
ferma il cementificio Sacci

Alle 14 di domenica sono stati spenti gli impianti di produzione del cemento della Sacci di Tavernola. È una delle conseguenze della chiusura della bretella comunale di Tavernola, che collega in modo rapido il paese montano di Parzanica, interrotta al transito dal 28 maggio scorso a causa di un fenomeno di dissesto di una parte dell'ammasso roccioso in località Pinnacoli.

Il fenomeno, nell'area dell'ex miniera Ognoli, è stato segnalato al Comune di Tavernola lo scorso maggio dallo stesso cementificio che effettua il regolare monitoraggio del sito. La ragione dell'interruzione della produzione è che il deposito delle materie prime, il cosiddetto Caf dove vengono stoccati calcare, polvere di allumina e scaglie di ferro, è vuoto.

Infatti da mercoledì 23 giugno i mezzi di rifornimento non possono transitare lungo il raccordo per raggiungere il deposito. Il sindaco di Tavernola Massimo Zanni non ha infatti rinnovato alla società i permessi di transito assistito precedentemente accordati in via transitoria.

La ragione, scrive Zanni, è che «l'assenza di tali informazioni (si riferisce ai dati relativi alle coordinate plano altimetriche delle stazioni di rilevamento e dei punti rilevati sul fronte instabile) non consente la leggibilità e l'interpretazione dell'evoluzione del fenomeno in essere». E quindi di avere elementi oggettivi per poter revocare la chiusura della strada.

Tuttavia, a quanto affermano le Rsu del cementificio che si sono mobilitate per un chiarimento sentendo entrambe le parti «la chiusura dovrebbe essere questione di pochi giorni perché, con la lettura degli ultimi dati inviati venerdì scorso dalla società, il geologo del Comune di Tavernola Sergio Ghilardi dovrebbe dare l'ok alla riapertura dell'intero raccordo». Non ci dovrebbero essere quindi ripercussioni per il personale.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 27 giugno

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