Certificati di malattia on line
Riforma ferma: la rete non va

Sulla carta, l'idea è senza dubbio innovativa: velocizzare i tempi delle pratiche per le assenze dal lavoro per malattia. Ma nei fatti, il piano operativo lanciato da Brunetta per i nuovi certificati di malattia ha invece bisogno di parecchi «aggiustamenti».

Tant'è che, almeno in Lombardia, la cosiddetta fase sperimentale che doveva chiudersi il 19 luglio continuerà almeno fino alla fine dell'anno. L'argomento in questione è quello dei certificati di malattia on line: non sono pochi i medici, in tutta Italia, che dovranno adeguarsi dal nulla a un sistema informatizzato (non è la stessa cosa in Lombardia, come vedremo), ma anche perché il rilascio dei certificati di malattia non riguarda soltanto, stando al progetto Brunetta, i medici di base, le guardie mediche e i pediatri, ma anche tutti i servizi ospedalieri, compresi i pronto soccorso.

A quanto pare il sistema non funziona proprio a pennello. Tant'è che nella circolare inviata dalla Regione ad Asl e ospedali si legge: «La commissione tecnica di collaudo, riunitasi giovedì 15 luglio al Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica ha valutato di non poter esprimere un giudizio complessivamente positivo. Ha deciso pertanto di far proseguire il periodo di collaudo al fine di accelerare la risoluzione delle problematiche finora emerse, pertanto le sanzioni previste a carico a dei medici inadempienti non saranno applicate».

Ovvero, qualche cosa da aggiustare c'è.
Guido Marinoni, segretario per la provincia di Bergamo della Fimmg, Federazione dei medici di medicina generale, sottolinea: «La nuova organizzazione è senza dubbio encomiabile. Ma esistono criticità, in particolare nella rete della piattaforma informatica, ma non solo. La Regione Lombardia da tempo aveva preparato i suoi medici e le sue strutture anche con incentivazioni, a informatizzare le pratiche: in provincia di Bergamo almeno il 95% dei medici di base si è informatizzato, è collegato alla Carta regionale dei servizi e al sistema Siss.

Ma non è così nel resto d'Italia. Solo la Lombardia ha una piattaforma informatica funzionante per l'assistenza sanitaria integrata, lo stesso sta facendo l'Emilia Romagna. Altrove si è all'improvvisazione: dall'avvio del collaudo a oggi su 75 mila certificati di malattia inviati on line su tutto il territorio nazionale, 68 mila erano stati emessi in Lombardia. Dal punto di vista della rete, il sistema con piattaforma informatica unica per tutta Italia ha bisogno di aggiustamenti: il collegamento non è più come accade ora, a livello locale, per esempio solo per la Lombardia, ma diretto con una piattaforma del Ministero delle Finanze-Inps.

Se si arriva a regime è facile ipotizzare un sovraccarico della rete, con inevitabili rallentamenti e intoppi: già oggi, quando i medici bergamaschi entrano nei loro studi e si collegano al sistema Siss il programma fa fatica. Inoltre in alcune zone della Bergamasca l'Adsl non c'è».
Un'altra nota critica è quella dell'estensione della procedura anche ai pronto soccorso. Se si tiene conto che, per esempio agli Ospedali Riuniti di Bergamo, si viaggia in media sui 230-250 accessi quotidiani e una quota importante, ben oltre il 50%, riguarda persone che sono in età lavorativa e che hanno bisogno di un certificato di malattia, è intuitivo prevedere tempi di attesa più lunghi e forse anche un aumento di accessi impropri.

«Gli obiettivi della riforma sono magari condivisibili - evidenzia Claudio Arici, responsabile del pronto soccorso degli Ospedali Riuniti, che parla in veste di consigliere del direttivo regionale della Simeu, Società italiana di medici di emergenza e urgenza -. Ma sono innegabili alcune criticità; dalla Regione, come Simeu, abbiamo trovato disponibilità a far continuare la fase di collaudo e ad aprire un franco confronto a tutto campo. Serve un'ampia riflessione, peraltro positivamente avviata dalla Regione sulla riorganizzazione delle aree di pronto soccorso e sul ruolo del medico d'urgenza, quello che lavora in pronto soccorso, che riteniamo non possa in nessun modo essere assimilato a quello del medico curante. Sul tavolo non ci sono solo gli aspetti tecnici ma anche le funzioni che i diversi operatori della Sanità devono assumere in rapporto al tipo di servizio che svolgono».

Intanto, anche l'Asl si attrezza con le connessioni, dove non c'erano, alla piattaforma anche per le guardie mediche, mentre si conferma che in tutta la provincia di Bergamo il 95% dei medici di base e dei pediatri sono collegati alla Crs-Siss e che di questi il 90% (ovvero 852 medici) sono già in grado di emettere certificati di malattia on line. A ottobre, poi, il prossimo passo sarà quello dell'emissione della prescrizione di farmaci on line (niente ricetta, ma la consegna di un codice con il quale il paziente ritira in farmacia le medicine): ma, visti i risultati dei collaudi per i certificati on line è facile supporre uno slittamento anche in questo senso. Perché se sulla carta le innovazioni funzionano, non sempre le reti informatiche fanno altrettanto.
 Carmen Tancredi

© RIPRODUZIONE RISERVATA