Variante di Zogno, niente soldi
Il Pd attacca Regione e Provincia

In Regione si è parlato di bilancio, martedì 27 luglio, e l'assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Raffaele Cattaneo, riferendosi alla variante di Zogno, ha sottolineato che non sono soltanto a rischio i 10 milioni e 62 mila euro di cui aveva parlato recentemente la Provincia, ma che con i tagli in programma non sarebbero disponibili nemmeno i 9,8 milioni di fondi Fas e i quasi 7,8 miloni di altri fondi statali già nelle casse della Regione per la variante. In parole povere, nemmeno un euro per la variante di Zogno, il cui costo totale è di 61,4 milioni di euro.

Pronta la replica dei consiglieri del Pd Maurizio Martina e Mario Barboni che, con il supporto di Valerio Bettoni dell'Udc e di Gabriele Sola dell'Idv, avevano proposto una richiesta d'impegno per salvare la variante di Zogno. Ecco il loro comunicato. «Pdl e Lega hanno votato contro le nostre proposte con le quali chiedevamo almeno l'impegno su quei 10 milioni e 62 mila euro che la provincia di Bergamo ha dichiarato essere incerti a causa della manovra - attacca il consigliere del Pd Maurizio Martina -. Cattaneo, motivando il voto contrario, ha addirittura chiarito un rischio ancora maggiore, ossia che il taglio rischia di andare ben oltre quei 10 milioni e 62 mila euro previsti dal decreto 112 del 1998. La manovra potrebbe intaccare anche le altre voci di impegno di Regione Lombardia sull'opera».

«È la dimostrazione lampante che Provincia di Bergamo e Regione Lombardia forniscono due versioni diverse della stessa storia. I tagli rischiano infatti di andare ben oltre quello che dice il presidente della provincia di Bergamo e lo scenario che emerge a questo punto è anche più drammatico. Nonostante ciò i consiglieri bergamaschi della maggioranza hanno votato contro i nostri emendamento e ordine del giorno», rincara la dose il consigliere del Pd Mario Barboni.

Secondo Bettoni anche i 9,9 miloni per la tangenziale ovest di Treviglio non sono confermati. Nei giorni scorsi l'assessore regionale Marcello Raimondi (Pdl) era stato il primo a lanciare l'sos per la variante. Che ora rischia di diventare sempre di più una chimera.

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