Sequestro Moro: quando Cossiga
chiamò una grafologa bergamasca

Durante il sequestro di Aldo Moro, Francesco Cossiga, allora Ministro degli Interni, incaricò la bergamasca Evi Crotti affinché eseguisse una perizia grafologica sulle lettere che lo statista democristiano, attraverso le Brigate Rosse, fecero pervenire alla moglie Eleonora Chiavarelli e a Benigno Zaccagnini. “Fui contattata da un giornalista de “Il Giorno”. Mi comunicò che il ministro Cossiga richiedeva la mia collaborazione", ricorda Evi Crotti, originaria di Bonate Sotto, scrittrice, giornalista, psicopedagogista, analista e terapeuta dell'età evolutiva e fondatrice di una  scuola di grafologia.

“Cossiga, dopo avere avuto tra le mani una serie di valutazioni grafologiche che non lo convincevano, - prosegue Crotti - volle che intervenissi per valutare se la prima lettera della prigionia fosse scritta di suo pugno da Moro”. Crotti confrontò la lettera con uno scritto autentico di Moro. “La mia perizia – continua Crotti – confermò che quella lettera veniva dalla mano di Moro. Il manoscritto presentava quella che tecnicamente è chiamata “regressione”. Ovvero dai segni grafologici tracciati l'allora presidente della Democrazia Cristiana lasciava trasparire una chiara chiusura in se stesso e una malinconia di fondo. Anche se altri elementi di analisi legati al tratto e alla pressione confermavano una buona energia psico-fisica. Pur sopportando una sofferta condizione a tenerlo saldo era il pensiero della famiglia e una profonda fede”. La perizia di Evi Crotti fu consegnata dal giornalista de “Il Giorno” al ministro Cossiga che poi fece sapere di aver apprezzato il lavoro.

“Sono passati tanti anni e non ricordo il contenuto della missiva - conclude Crotti -. Mi fu detto che si trattava della prima lettera di Moro indirizzata al ministro Cossiga. Copia della lettera è conservata nel mio archivio insieme ad alcune pagine manoscritte da Moro e mai recapitate poi ritrovate il 9 ottobre 1990 nel covo delle Br in via Monte Nevoso a Milano in un'intercapedine durante una ristrutturazione".

© RIPRODUZIONE RISERVATA