Rota Imagna, 7 colpi di revolver
Ucciso milanese, arrestato operaio

Una lite condominiale è finita in tragedia nella mattinata di domenica 22 agosto a Rota Dentro, piccola frazione di Rota Imagna. Tutto è accaduto poco dopo le 11 all'interno del condominio di via Sesto San Giovanni 9: Claudio Pinto, carpentiere milanese di 37 anni, dal 1° luglio domiciliato nella località montana bergamasca (ma aveva già vissuto in altri paesi orobici nei mesi scorsi, ndr), ha iniziato a discutere con una coppia milanese in villeggiatura a Rota Dentro e in affitto nell'appartamento dislocato sopra quello di Pinto. Felice Mariani, di 71 anni, e la convivente Giancarla Severgnini, 61 anni, residenti a Melzo sono degli abituè a Rota Dentro dove sono soliti trascorre le vacanze estive.

Il litigio tra i tre è però degenerato: il carpentiere non tollerava i rumori che provenivano dal piano superiore e più volte aveva dimostrato il suo malessere a riguardo. Questa volta la situazione è precipitata e l'uomo è entrato nel suo appartamento dove ha preso la sua pistola, una 38 Special, acquistata per uso sportivo due giorni prima in un'armeria della Valle: Pinto ha sparato quattro colpi verso Mariani, colpendolo al torace e uccidendolo sul colpo. La donna, data la situazione, è scappata al piano superiore, rifugiandosi nel suo appartamento mentre il 37enne cercava di colpire anche lei con l'arma. Contro Giancarla Severgnini, Pinto ha sparato tre colpi, mancandola fortunatamente tutte e tre le volte: i proiettili si sono conficcati nel muro del pianerottolo del condominio.

Successivamente il carpentiere ha trascinato il cadavere di Mariani nel suo appartamento e si è asserragliato in casa. La sparatoria ha richiamato molte persone. Immediati i soccorsi sul luogo dell'omicidio, i carabinieri della Compagnia di Zogno e di Rota Imagna sono intervenuti e dopo diversi tentativi sono riusciti a farsi aprire da Claudio Pinto, barricato in casa e in stato confusionale.

Giancarla Severgnini, con l'ambulanza del 118, è stata trasferita all'ospedale di Ponte San Pietro sotto choc. Pinto, in arresto per omicidio e tentato omicidio, è stato trasferito prima in ospedale e poi nel carcere di Bergamo. L'uomo, al momento dell'arresto, presentava una ferita di arma da taglio sulla coscia. Potrebbe trattarsi del risultato di una colluttazione anche se, secondo i carabinieri, Pinto potrebbe - mentre si trovava chiuso in casa dopo la sparatoria - essersi tagliato volontariamente con un coltello per simulare una legittima difesa. L'uomo è stato quindi medicato in ospedale e poi trasferito in via Gleno.

Per maggiori approfondimenti leggi L'Eco di Bergamo del 23 agosto

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