Stalking, non rispetta il divieto
Arrestato un medico dei «Riuniti»

Nonostante il divieto di avvicinamento, impostogli dal giudice a marzo, avrebbe continuato a perseguitare la ex con telefonate e appostamenti sotto casa: con queste accuse un medico di 36 anni, che lavora agli Ospedali Riuniti, è stato arrestato ieri dai carabinieri, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Bergamo.

L'indagine è stata condotta dai carabinieri di Curno, appartenenti alla compagnia di Bergamo, che ieri pomeriggio, all'esterno dell'ospedale, hanno arrestato il medico dopo che aveva appena concluso il suo normale turno di lavoro.

L'uomo è stato condotto poi in una cella del carcere di via Gleno, a Bergamo, in attesa dell'interrogatorio di garanzia, in cui avrà modo di fornire la sua versione dei fatti. L'accusa per lui è di atti persecutori, il cosiddetto «stalking», reato introdotto l'anno scorso nel Codice penale. Il procedimento nei suoi confronti era già stato avviato, dopo le prime denunce della ex, una ventisettenne che fa parte del personale paramedico dei Riuniti. Per il prossimo 20 settembre il giudice aveva già fissato l'udienza.

L'arresto è scattato perché, nel frattempo, secondo le accuse l'uomo avrebbe violato il divieto di avvicinamento alla ex e ai luoghi da lei frequentati. La vicenda ha inizio nel 2009.

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