Al chirurgo in cella per stalking
concessi gli arresti domiciliari

È agli arresti domiciliari da ieri il chirurgo trentaseienne degli Ospedali Riuniti, indagato per stalking, che si trovava in carcere da giovedì scorso con l'accusa di non aver rispettato il divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata. Il medico, assistito dagli avvocati Emilio Gueli e Valentina Mondini, ha chiesto e ottenuto di essere ascoltato dal giudice che nei giorni scorsi aveva firmato il provvedimento restrittivo a suo carico.

A quanto si è potuto apprendere, durante il colloquio col magistrato il medico avrebbe preso posizione su tutti gli episodi che gli sono stati contestati, rispondendo punto su punto alle accuse. Avrebbe inoltre sottolineato la necessità di approfondire e documentare alcuni passaggi della vicenda che nei giorni scorsi gli avevano aperto le porte del carcere di via Gleno.

Al termine della deposizione i legali hanno chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari per il chirurgo, che nella giornata di ieri ha potuto lasciare la cella e tornare a casa.

La giovane e i suoi familiari nei mesi scorsi si erano rivolti più volte ai carabinieri della stazione di Curno e la vicenda è già approdata anche in udienza preliminare. Lo scorso giugno il gup ha rinviato a giudizio il medico, che sarà giudicato con rito ordinario: la prima udienza è in programma per il 20 settembre.

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