Bracconaggio nel Parco dei Colli
Canto Alto e Maresana i più colpiti

Ieri, lunedì 20 settembre, il nostro sito aveva pubblicato la lettera di una lettrice che raccontava la disavventura accaduta al suo cane, rimasto prigioniero in una trappola di bracconieri nel Parco dei Colli.  Ecco la lettera che ci ha inviato il Consorzio.

«Leggiamo sul vostro sito, nel giornale on line di oggi, l'articolo "Bracconieri nel Parco dei Colli. Molti pericoli per i bambini", che riporta la notizia del ritrovamento da parte della signora R.P. di Sorisole di un laccio in acciaio per la cattura di animali selvatici. Per prima cosa, vorremmo tramite voi ringraziare la signora per la segnalazione che conferma per l'ennesima volta l'inciviltà dei bracconieri che oltre a violare la legge nel tentativo di catturare caprioli o cinghiali possono mettere a rischio anche l'incolumità dei cittadini e, in particolare, dei loro cani».

Il Parco dei Colli, aggiunge il Consorzio, «con il proprio servizio di vigilanza (due guardia parco ) e con la collaborazione delle Guardie ecologiche volontarie cerca di monitorare costantemente le aree del Parco per prevenire e punire tutte le varie forme di bracconaggio che, per fortuna, pochi continuano a perpetrare. Ovviamente sarebbe presuntuoso credere che il nostro servizio di vigilanza possa essere in grado di controllare costantemente tutte le aree del Parco (2350 ettari di bosco), ma anche grazie alle segnalazioni dei cittadini cerchiamo di intervenire nei luoghi dove maggiormente si manifesta il bracconaggio (Canto alto/ Maresana)».

«Noi - aggiunge il Consorzio - supponiamo che coloro che utilizzano trappole per la cattura di animali non siano diversi da coloro che hanno immesso nella Valle del Giongo (riserva naturale), ma non solo, i cinghiali con l'obiettivo di favorirne l'espansione e quindi la possibilità di cacciarli. L'espansione di questa popolazione suine in località dove mai era stato presente, crea problemi di grande portata sulle altre componenti della biocenosi dell'area protetta, nonché sulle locali coltivazioni agricole. Per questo motivo il cda del Parco dei Colli ne ha deciso l'eradicazione, avviando nel contempo il monitoraggio delle presenze, anche con sistemi tecnologicamente avanzati, che permetteranno anche il controllo del bracconaggio».

La legge, conclude il Consorzio, «punisce pesantemente il bracconaggio, in particolare nelle aree protette, e speriamo che il nostri controlli , quelli della Polizia provinciale e delle Guardie forestali ci permettano di individuare i responsabili. L'aiuto dei cittadini e dei gitanti che percorrono i territori del Parco possono essere di grande aiuto. Ogni segnalazione ci è utile. La fauna protetta del Parco deve essere salvaguardata e difesa come un bene di tutti, la sicurezza di poter camminare senza rischi per adulti,i bambini e animali è un obiettivo che costantemente il Parco persegue. Grazie ancora signora R.P.».

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