«Processi giusti in tempi ragionevoli
La politica ha disatteso le aspettative»

«Vogliamo processi giusti in tempi ragionevoli. Analizzare i problemi non basta più. È arrivato il momento di dire cosa fare in concreto perché abbiamo capito quanto sia improduttivo e inconcludente stare a guardare i conflitti politici». È partito dalla richiesta di riforme urgenti per il recupero della celerità processuale del penalista Ennio Amodio il XXII convegno nazionale dell'associazione tra gli studiosi del processo penale «Pisapia» organizzato, per la prima volta nella nostra città, in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bergamo.

Per il rettore dell'Università Stefano Paleari, «il tema è di grande attualità. Ospitare questo convegno è un vero onore. Il tempo, soprattutto in questo momento della società, è un fattore chiave. La speranza è che il legislatore riesca a trovare equilibrio fra un processo giusto e l'esigenza di tempi brevi».

«Sul processo penale, le aspettative di carattere politico, in questi ultimi anni sono state spesso disattese e non hanno portato a risultati», ha aggiunto il Gip Vittorio Masia presidente dell'Anm di Bergamo intervenendo brevemente al convegno. «Il processo penale – ha aggiunto – va riportato e ricondotto nei suoi giusti termini e attori».

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