Soccorsi per i minatori in Cile
Della Tenaris i tubi di salvataggio

Nelle operazioni per tentare il salvataggio dei 33 uomini bloccati a 700 metri di profondità nella miniera di San Josè, a Copiapò, in Cile c'è anche un pizzico di tecnologia Tenaris. Nei giorni scorsi, infatti, sui terreni della miniera cilena sono arrivati i tubi che Tenaris ha donato alle operazioni di salvataggio: 2.200 piedi di tubi (all'incirca 700 metri) che verranno utilizzati per incamiciare il pozzo dal quale i soccorritori tenteranno, poi, di effettuare il «ripescaggio» dei minatori.

Come è stato possibile apprendere da Tenaris, i tubi che sono stati donati sono tubi saldati che normalmente vengono destinati alle pipe-line, ovvero per il trasporto fluidi (petrolio e gas): una delle specializzazioni che contraddistinguono le produzioni del gruppo Tenaris che, lo ricordiamo, nella bergamasca è operativa con la TenarisDalmine, specializzata nella realizzazione di tubi senza saldatura.

I tubi che sono giunti alla miniera di San Josè sono stati prodotti dalla controllata argentina di Tenaris Siat SA presso il suo stabilimento di Villa Constitución a Santa Fe, nel distretto di Buenos Aires. Ovviamente, la scelta è ricaduta sullo stabilimento argentino per la vicinanza logistica con la miniera cilena e, quindi, tempi i più stretti per raggiungere la località operativa.

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