Droga tra i pannolini del bimbo
Sette anni a un calabrese

È stato condannato con rito abbreviato a sette anni di reclusione e a 30 mila euro di multa Antonio Strangio, 49 anni, di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, che era stato arrestato con un complice la sera del 29 aprile scorso sull'autostrada A4 Milano-Venezia, all'altezza di Osio Sopra. Sulla loro auto la Guardia di finanza e la polizia stradale di Seriate avevano scoperto cinque chili e 102 grammi di cocaina, parte dei quali nascosti in una confezione di pannolini per l'infanzia, in un pacchetto di detersivo e in due scatolette di pillole Multicentrum, forse nel tentativo di depistare i cani anti-droga in caso di controlli. Invece, le unità cinofile non erano neppure servite.

A tradire Strangio e il presunto complice (Ciro Tassone, la cui posizione è stata stralciata dopo aver scelto il rito ordinario) era stata infatti la bassa velocità con cui procedeva la loro macchina, un'Alfa 156 station wagon. Un equipaggio della Guardia di finanza che stava percorrendo l'autostrada su un'auto «civetta», all'altezza di Ospitaletto (Brescia), in direzione Milano, aveva notato la vettura procedere lentamente, cambiando spesso corsia.

La manovra ripetuta aveva finito per insospettire i militari delle Fiamme gialle, che avevano allertato la polizia stradale di Seriate. I finanzieri avevano seguito l'Alfa fino a Osio Sopra, dove erano entrati in gioco i poliziotti che avevano impartito l'alt al conducente (Tassone). Agenti della polizia e militari delle fiamme gialle avevano proceduto all'identificazione dei due uomini che si trovavano sull'Alfa. E si erano ulteriormente insospettiti quando avevano notato Tassone tremare mentre porgeva la patente di guida. A questo punto le forze dell'ordine avevano deciso di procedere a una perquisizione della vettura. Dal baule era spuntata la droga. I cinque e passa chili di sostanza stupefacente erano nascosti parte in uno zainetto e parte tra pannolini, medicinali e detersivo. Per i due erano scattate le manette.

Strangio, che si trova tuttora in carcere, aveva optato per il rito abbreviato. Venerdì è comparso davanti al giudice dell'udienza preliminare Raffaella Mascarino, che lo ha condannato a sette anni e 30 mila euro di multa al termine di un processo con rito abbreviato. Il pubblico ministero Laura Cocucci aveva chiesto per l'imputato una condanna a nove anni e 90 mila euro di multa. Il difensore, l'avvocato Vincenzo Nobile del foro di Locri, aveva invece chiesto il minimo della pena e le attenuanti generiche.

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