Finto cliente rapina una «lucciola»

Una prostituta è stata rapinata a Lallio da un finto cliente, mentre a Mozzo una lucciola cinese, sorpresa a letto con un settantatreenne, è finita in manette perché clandestina. Il primo episodio è accaduto, stando al racconto della presunta vittima, mercoledì sera a Lallio, sulla ex statale 525 che porta a Dalmine.

La donna, una catanese di 30 anni, è stata avvicinata da un finto cliente che, minacciandola, l'ha costretta a consegnargli la borsetta. Il malvivente - sempre stando al racconto della trentenne - sarebbe poi fuggito su una Lancia Ypsilon, facendo perdere le proprie tracce. La lucciola non ha però dato l'allarme subito, forse anche perché con la borsetta era sparito pure il telefonino. È stato poco dopo la mezzanotte che la trentenne ha fermato una pattuglia dei carabinieri di Dalmine che stava effettuando una perlustrazione sulla strada provinciale 525.

E mercoledì pomeriggio a Mozzo una lucciola cinese è stata arrestata dai carabinieri di Curno per non aver osservato il decreto di espulsione emesso nei suoi confronti. La donna, una trentatreenne, è stata sorpresa nella casa della sorella (in quel momento assente) in via Del Commercio a Mozzo.

Quando i militari sono entrati nell'abitazione, la cinese era a letto con un cliente, un pensionato di 73 anni residente in un paese della Valle Brembana. Comprensibile l'imbarazzo dell'uomo, che però è stato rilasciato senza alcun provvedimento. I carabinieri in quell'abitazione erano infatti giunti, per controllare la trentatreenne priva del permesso di soggiorno. I militari nei mesi scorsi l'avevano già individuata e segnalata come clandestina al questore, che nei confronti della cinese aveva emesso un decreto di espulsione. Un provvedimento che la donna non ha osservato. La cinese, però, era ultimamente sparita dalla circolazione.

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