I sindacati: «Così non si può andare avanti»

«Così non si può andare avanti»: è stato questo il duro commento dei sindacati Cgil, Cisl e Uil della Valcamonica e del Sebino dopo che ieri un giovane di 26 anni di Edolo è stato ucciso, schiacciato da una gru nel Bresciano. Il 42enne che oggi ha perso la vita, scrivono i sindacati era stato «assunto da pochi mesi nel reparto fucinatura, lo stesso in cui pochi mesi fa morì un altro suo compagno di lavoro. Le dinamiche, le cause e le responsabilità dei gravi fatti accaduti sono ancora tutti da accertare». «Da parte nostra - proseguono i sindacati - non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alle famiglie dei due operai che purtroppo hanno sacrificato la loro vita per il lavoro. Non ci stancheremo mai di denunciare l’esigenza di mettere al centro il valore della vita e che l’investimento sulla sicurezza del lavoro non deve e non può essere considerato un costo da sacrificare sull’altare della competizione del mercato. Non ci sono più parole da spendere, ma fatti da concretizzare».Da qui il richiamo a tutte le autorità competenti a mettere in campo azioni straordinarie: i lavoratori della Lucchini e le categorie di Fim, Fiom e Uilm hanno risposto immediatamente fermando l’attività di tutta la fabbrica. Cgil Cisl Uil hanno invitato invitano i lavoratori a una sottoscrizione straordinaria, devolvendo mezz’ora di lavoro ai familiari delle vittime.(15/11/2007)

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