La Montessori trasloca a Longuelo
In primavera al via i lavori

Dopo quasi sessant'anni, la scuola Montessori di viale Vittorio Emanuele si prepara al trasloco: l'istituto avrà infatti una nuova sede nel quartiere di Longuelo. Il progetto prevede la realizzazione della scuola nell'area compresa tra le vie Brembilla e Ninì da Fano, nelle vicinanze del polo scolastico del Polaresco. L'attuale sede, risalente al 1953, verrà quindi abbandonata. Al suo posto il Piano di governo del territorio prevede delle residenze, ma per ora, su questo fronte, non sono stati presentati progetti.

Ormai ben disegnato è invece il nuovo edificio di Longuelo, che sarà strutturato come una corte, con un giardino interno, e circondato dal verde. Il trasloco porterà anche un ampliamento: la scuola sarà infatti omologata per 500 alunni, mentre attualmente sono circa duecento. Ospiterà l'asilo («casa dei bambini»), con due «sezioni primavera» per i piccoli dai 2 ai 3 anni, le elementari e le medie. Prevista anche una palestra, che dovrebbe essere convenzionata con il Comune per garantirne l'uso anche da parte del quartiere.

L'edificio sarà strutturato su due piani (più un livello interrato di parcheggi), ma, «giocando» con il naturale declivio del terreno, i progettisti hanno previsto di realizzarne una parte controterra. Quindi, guardando la costruzione da ovest si vedranno due piani, mentre dal versante opposto ne emergerà uno solo.

L'avvio dei lavori è presumibilmente previsto per la prossima primavera. Dal punto di vista delle opere pubbliche, a carico dell'operatore sono previsti un parcheggio da 36 posti auto sulla via Brembilla, e una quindicina di posti per la sosta breve. Lungo la stessa strada verrà realizzata anche una pista ciclabile che si collegherà a quella esistente lungo la Briantea. Verso la Briantea si alzerà infine una collinetta verde artificiale, con funzione “antirumore”. Sulla via Ninì da Fano, al posto dell'orto didattico inizialmente previsto dal Pgt, Palafrizzoni ha poi deciso di realizzare un altro parcheggio, di servizio alle vicine scuole superiori e al centro giovanile del Polaresco.

Per tutti i dettagli leggi L'Eco di Bergamo del 18 ottobre

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