Cronaca
Giovedì 28 Ottobre 2010
Novità per chi guida a Milano
Con la neve arriva l'obbligo catene
Memore degli ingorghi e dei disagi durante le nevicate degli ultimi anni la Provincia di Milano ha emanato un'ordinanza: dal 15 novembre 2010 al 31 marzo 2011 obbligo di circolare su tutte le strade con le gomme invernali o con le catene a bordo.
Memore degli ingorghi e dei disagi patiti dagli automobilisti durante le nevicate degli ultimi anni la Provincia di Milano ha emanato un'ordinanza resa possibile dal nuovo codice della strada che - dal 15 novembre 2010 al 31 marzo 2011 - obbliga tutti gli automobilisti a circolare su tutte le strade di sua competenza con le gomme invernali montate o con le catene a bordo pena una multa di 78 euro.
Gli automobilisti bergamaschi che percorrono le strade milanesi sono avvisati: si tratta di un provvedimento che, facilmente, sarà adottato anche da altre provincie o città e in altri ambiti stradali e autostradali. Nella bergamasca, per ora, non è stata preparata ancora nessuna ordinanza né per la provincia né per la città.
Può darsi che nel territorio orobico tutto rimanga come prima visto che, nel comma 4 della legge 120 del 29 luglio sulle nuove disposizioni in materia di sicurezza stradale, si legge che il sindaco o l'ente proprietario della strada può emettere l'ordinanza; quindi, non è obbligato.
In ogni caso è meglio mettersi in regola perché altrimenti, il mese prossimo, gli automobilisti non informati potrebbero raggiungere Trezzo – il comune milanese più vicino – ed essere sanzionati dopo un normale controllo perché sprovvisti di catene o gomme invernali.
Sul tema interviene l'Aci che, prendendo esempio dalla Valle d'Aosta, dice «no» a divieti uguali in montagna e in pianura, che hanno poco senso.
Intanto molti automibilisti milanesi hanno preso d'assalto anche le officine bergamasche: gomme da neve e catene scarseggiano. E poi auto sportive e diversi Suv non possono montare le catene, per via dei cerchi troppo grandi.
Leggi tutti i dettagli nelle due pagine dell'inchiesta su L'Eco di Bergamo del 28 ottobre
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