L'appello del presidente Formigoni:
«Il governi adotti il quoziente familiare»

«È arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche con grande decisione». Un esempio per tutti? L'applicazione del quoziente familiare.

«È arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche con grande decisione». Un esempio per tutti? L'applicazione del quoziente familiare. È quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo all'apertura della seconda Conferenza nazionale sulla famiglia, in programma da oggi fino al 10 novembre a Milano.

«Non è per buonismo né per opportunismo che Regione Lombardia ha promosso una serie di interventi che vanno dal buono famiglia (17 milioni nel 2010) al fondo Nasko (5 milioni di euro), dal sostegno all'associazionismo con la legge 23 al sistema delle doti (per l'istruzione dei figli, la cura degli anziani, le cure mediche o la formazione), dall'impegno per l'edilizia residenziale pubblica (canone moderato e convenzionato) al fondo per l'acquisto della prima casa indirizzato alle coppie giovani (10 milioni per il 2011)» dichiara Formigoni, che sgombera il campo dalla retorica indicando le architravi della sua politica: «La famiglia preesiste allo Stato: è soggetto di diritti che devono essere riconosciuti e valorizzati in un'ottica sussidiaria - ha continuato il presidente della Regione -. Sostenere le famiglie significa chiamarle a essere corresponsabili e protagoniste nella proposta di progetti concreti».

L'obiettivo, dunque, «è mettere le famiglie al centro dell'attenzione, facendole diventare centro propulsivo, attore protagonista di interventi e contributi». Prima di concludere il suo intervento, il presidente lancia l'appello affinché l'Italia veda l'applicazione del quoziente familiare: «È la conseguenza di un riconoscimento culturale: la sfida è quella di riconoscere la famiglia sempre di più come perno del futuro e come protagonista della vita sociale ed economica del nostro Paese - ha concluso Formigoni  -, riconoscendo cioè una differenziazione nella erogazione di ammortizzatori sociali in base al numero di componenti familiari».

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