Giovani non più disposti a tutto:
è una campagna della Cgil

Il «mistero» dei manifesti con scritto «Giovani non + disposti a tutto» è stato svelato: i cartelli, attaccati a Bergamo, fanno parte di una campagna Cgil: si vuole richiamare l'attenzione sui giovani e sulla precarietà del lavoro.

Il «mistero» dei manifesti con scritto «Giovani non + disposti a tutto» è stato svelato: i cartelli, attaccati anche a Bergamo, fanno parte di una campagna della Cgil con la quale si vuole richiamare l'attenzione dei giovani e sui giovani e sulla precarietà del lavoro.

In una conferenza stampa organizzata venerdì mattina davanti a Palazzo Frizzoni - in contemporanea con quello che accadeva anche in altre città italiane - Francesca Seghezzi della segreteria Cgil ha spiegato che si è voluto incuriosire la gente sul mondo della precarietà, dei lavori «indecenti».

Istruzione, diritto alla studio, diritto alla casa, lavoro per i giovani, tassazione delle rendite investmento in ricerca e innovazione. Sono alcune delle richieste avanzate dal sindacato, insieme alla green economy.

La Cgil chiede anche il potenziamento dei centri per l'impiego, per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma soprattutto per combattere la precarietà. Servono tempi certi, tutele collettive, e poi bisogna combattere l'abuso di «forme mascherate di sfruttamento».

E per chi non ha lavoro o per i precari la Cgil ha chiesto l'estensione delle indennità di disoccupazione, con la riforma degli ammortizzatori sociali.

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