Tumori in calo in città
ma l'allarme resta alto

In città, per quanto riguarda la mortalità da tumori, la situazione appare leggermente meno critica che nel resto della provincia. Ma percentuali superiori alla media si registrano per il cancro al colon-retto, alla mammella e, nelle donne, al polmone.

La situazione generale della città, per quanto riguarda la mortalità da tumori, appare leggermente meno critica che nel resto della provincia. Ma, per alcune patologie specifiche, i dati del capoluogo invitano a riflettere: percentuali superiori alla media orobica si registrano in città per il cancro al colon-retto, alla mammella e, nelle donne, al polmone.

Il quadro emerge da uno studio avviato dall'Asl in collaborazione con il Comune di Bergamo. «Abbiamo chiesto all'azienda sanitaria, attraverso la firma di uno specifico protocollo d'intesa, di dare vita a un'indagine epidemiologica sul territorio comunale, che ci aiuti a capire meglio la correlazione tra aspetti ambientali e sanitari – spiega l'assessore all'Ambiente di Palafrizzoni, Massimo Bandera –. Questo ci consentirà, in futuro, di poter programmare in modo mirato investimenti e interventi».

È la prima volta che un'analisi di questo tipo viene concentrata nello specifico sulla città, e non sull'intera provincia. Il lavoro è ancora alle battute iniziali: l'Asl ha per il momento elaborato i dati in proprio possesso, tracciando una prima fotografia e avviando, attraverso i forum territoriali, il confronto con i cittadini.

Le prime cifre sulla città (anni '99-2008, è in fase di elaborazione l'anno 2009) mostrano una mortalità tumorale che per gli uomini è del 12% inferiore rispetto alla (alta) media provinciale. Le donne, invece, fanno segnare un +4%, legato in gran parte al cancro al polmone: le cittadine colpite sono il 26% in più rispetto alla provincia. Colpa, soprattutto, del fumo.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 19 novembre

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