Una regia per la Valle Seriana:
obiettivo è rilanciare il turismo

In Valle Seriana arriva finalmente la cabina di regia. È il risultato tangibile dell'impegno di coordinamento della Comunità montana Valle Seriana che presenta domenica a Gandino l'atto istitutivo della Promoserio, agenzia turistica di sviluppo locale.

In Valle Seriana arriva finalmente la cabina di regia. È il risultato tangibile dell'impegno di coordinamento della Comunità montana Valle Seriana che presenta domenica a Gandino l'atto istitutivo della Promoserio, l'agenzia turistica di sviluppo locale in forma associativa.

Una «cabina» che riunisce oltre duecento aderenti, espressione di istituzioni, enti, associazioni di categoria, industrie e operatori di tutta la valle. Un centro di manovra alla cui plancia di comando si sono affiancati in questi mesi di gestazione il presidente dell'ente vallare Eli Pedretti e soprattutto Guido Fratta, assessore alla Cultura e al Turismo.

«Promoserio – spiega Pedretti – è l'espressione di una articolata sinergia di intenti e insieme un progetto di valorizzazione del territorio attraverso i suoi più forti motori di sviluppo. Al nostro fianco si sono schierati tutti i 38 Comuni della Valle Seriana, con l'aggiunta del Comune di Colere, della Provincia di Bergamo e del Parco delle Orobie».

«Ma soprattutto ci sono le associazioni di categoria e quelle di promozione e il cuore economico pulsante della valle: gli operatori turistici, i produttori enogastronomici, gruppi industriali di alto profilo e la Banca Popolare di Bergamo».

Promoserio è - come si legge nello statuto - un'associazione pubblico-privata senza scopo di lucro avente la funzione di agenzia di sviluppo locale. Eventuali proventi di gestione vengono reimpiegati per il raggiungimento dello scopo sociale. Si prefigge l'obiettivo di promuovere il patrimonio naturale, artistico e umano della Valle Seriana attraverso l'elaborazione di strategie di comunicazione, marketing e organizzazione del turismo al fine di valorizzarne le diverse tipologie.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 20 novembre

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