Violenze sulla convivente:
2 anni e 8 mesi a un marocchino

La condanna è arrivata giovedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e per un reato che in materia è un classico: maltrattamenti in famiglia. Lui, tunisino di 34 anni, è stato condannato a due anni e otto mesi.

La condanna è arrivata giovedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e per un reato che in materia è un classico: maltrattamenti in famiglia. Lui, tunisino di 34 anni, è stato condannato a due anni e otto mesi e a un risarcimento provvisionale di 10 mila euro, da versare alla quarantunenne bergamasca che all'epoca conviveva con il nordafricano a Zogno.

Per l'accusa, l'uomo avrebbe più volte ingiuriato, minacciato e aggredito l'allora compagna, anche in presenza dei figli minori. I fatti sarebbero accaduti fra il 2007 e il dicembre del 2008. L'uomo, secondo le contestazioni, si sarebbe reso protagonista di numerosi episodi. In più occasioni avrebbe colpito la quarantunenne con sberle e pugni senza alcun motivo.

Non solo. Nel maggio 2008 avrebbe preso violentemente a sberle la figlia minore, prendendo a pugni l'allora compagna quando era intervenuta a difesa della ragazza. E poi, sempre stando alle accuse, insulti, ingiurie e minacce, tipo quella dell'agosto 2008: «Stai attenta che ti taglio la gola, te lo giuro, ti taglio la testa». L'11 dicembre 2008 la donna era pure finita in ospedale.

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