Ucciso in Brasile, la polizia:
«Il cerchio si sta stringendo»

Continuano a ritmo serrato le indagini per cercare di scoprire chi ha ucciso Roberto Puppo, l'operaio di 42 anni originario di Osio Sotto, ma residente a Levate, la sera di mercoledì 24 novembre nei pressi di Marechal Deodoro.

Continuano a ritmo serrato le indagini per cercare di scoprire chi ha ucciso Roberto Puppo, l'operaio di 42 anni originario di Osio Sotto, ma residente a Levate, la sera di mercoledì 24 novembre nei pressi di Marechal Deodoro, una ventina di chilometri da Maceió, capitale dell'Alagoas, lo stato più violento del Brasile.

Per il momento non c'è ancora il nome dei responsabili ma - a detta degli inquirenti - il cerchio si sta stringendo e, man mano che passano le ore, aumentano le certezze sulla dinamica di quella che è senz'altro stata «un'esecuzione», per usare le parole della polizia speciale di Maceió, e non un tentativo di rapina sfociato in tragedia come si pensava in un primo momento.

Sullo sfondo del delitto dell'operaio prendono sempre maggior corpo due ipotesi: quella del delitto passionale e quella del ricatto. Il fatto che sia la Deic (Dipartimento speciale per le inchieste criminali) a indagare sul caso, e non la polizia civile, esclude di per sé che la pista sia quella di una normale rapina e, anzi, fonti locali confermano che sarebbe già stata individuata e forse interrogata Lúcia, la donna che aveva affittato fino al 1° dicembre l'appartamento a Puppo.


Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 29 novembre

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