Università, il bilancio per il 2011:
tagli del 25% alla didattica

Tagli del 25% alla didattica e del 50% alla ricerca: sono quelli apportati al bilancio di previsione 2011 approvato martedì dal Cda dell'Università degli studi di Bergamo proprio mentre a Roma si discuteva la riforma Gelmini alla Camera e in Porta Sant'Agostino un gruppetto di studenti protestava bloccando il passaggio degli automezzi.

Un bilancio approvato nell'ultimo termine previsto dallo Statuto perché in realtà il Governo non ha ancora (all'alba del 2 dicembre) dato certezza dei finanziamenti per il prossimo anno lasciando la programmazione al buio.

«Abbiamo approvato un bilancio di previsione senza la certezza dei finanziamenti per l'anno in corso nonostante siamo ormai alla data del 2 dicembre ma ipotizzando di avere a disposizione le risorse previste dalla legislazione vigente che prevedono un taglio del Fondo di finanziamento ordinario del 18%» spiega il rettore Stefano Paleari.

«Lo abbiamo approvato – continua – per rispettare il nostro Statuto che prevede come termine ultimo il 30 novembre e soprattutto per dovere istituzionale e serietà nei confronti delle persone che lavorano con l'università».

Si tratta del secondo bilancio di previsione approvato dal rettore Paleari e per la seconda volta con tagli pesanti sui finanziamenti pubblici: -3,7% quelli del 2010 e addirittura il 18% quelli da mettere in conto per il 2011. Con un salto mortale all'indietro di cinque anni quando l'Università degli studi di Bergamo riceveva da Roma 32 milioni di euro: nel 2011 ne riceverà 30 milioni. Peccato che nel frattempo gli studenti siano passati da 14 mila a quasi 16mila e le strutture universitarie si siano ampliati di almeno 20 mila metri quadri.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 2 dicembre