Brebemi, il Tar accoglie
il ricorso di un'altra cascina

Un'altra cascina mette il bastone fra le ruote a Brebemi. Si tratta della Cascina Benedetta di Caravaggio: il Tar di Brescia ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso del suo proprietario contro il decreto di occupazione di urgenza dei terreni.

A solo un giorno dall'annuncio della risoluzione della questione della Cascina Lina di Cassano un'altra cascina mette il bastone fra le ruote a Brebemi. Si tratta della Cascina Benedetta di Caravaggio: il Tar di Brescia ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso del suo proprietario, Angelo Ferri, contro il decreto di occupazione di urgenza dei suoi terreni sulla quale è previsto il passaggio oltre che di Brebemi anche della linea ferroviaria Tav (Alta velocità).

Il motivo? L'indennità prevista nel decreto, emesso dal Consorzio Bbm al quale Brebemi ha affidato la costruzione dell'autostrada, tiene conto solo del valore dei terreni e non di quello degli edifici costruiti sopra.

La questione sarà discussa nelle aule giudiziarie a febbraio. Fino ad allora i terreni della Cascina Benedetta in via Brignano, sulla quale si trovano oltre all'abitazione di Angelo Ferri anche altri fabbricati a servizio della sua attività agricola, non potranno essere occupati.

«La procedura adottata dal Consorzio BBM nel caso della Cascina Benedetta – afferma Rosa Maria Ghirardini, avvocato di Angelo Ferri – è lesivo dei diritti della sua proprietà. Il decreto di occupazione prevede che venga risarcita subito dei terreni occupati. Per gli edifici invece il risarcimento viene rimandato a data da destinarsi. Ma così non avrà i soldi necessari a ricollocarsi».

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