Chiuduno, malore dopo riunione
muore un professore di ginnastica

È stato colto da un malore improvviso durante una riunione, lunedì sera nella sede del Pdl a Chiuduno. Pietro Serughetti, 58 anni, di Chiuduno, insegnante di educazione motoria al liceo Federici di Trescore, non si è più ripreso.

Il suo cuore ha smesso di battere verso le 22,30, nel tragitto in ambulanza verso l'ospedale «Bolognini» di Seriate. L'incontro di lunedì era stato convocato nella sede locale del Pdl, in largo Monsignor Vistalli, per fare il punto della situazione riguardo all'ultimo Consiglio comunale: erano presenti i rappresentanti del Popolo della libertà e i capigruppo delle liste di minoranza «Polo per Chiuduno», «Lista Martinelli» e Lega. Pietro Serughetti, candidato nel «Polo per Chiuduno» alle ultime elezioni amministrative (ma non eletto) e attualmente membro della commissione comunale sportiva, si era unito ai colleghi a riunione già avviata.

Prima era stato all'incontro con la Polisportiva e poi, verso le 21,45, si era diretto alla sede del Pdl. Dopo mezz'ora, verso le 22,15, ha detto ai colleghi: «Esco un attimo». Non vedendolo ritornare, i consiglieri e i rappresentanti delle liste si sono preoccupati: sono usciti dalla sala riunioni e lo hanno trovato privo di sensi, riverso per terra. Immediato l'allarme al 118. Sul posto è arrivata l'ambulanza e il personale sanitario ha cercato di rianimare Serughetti. Inizialmente il cinquantottenne sembrava avesse risposto positivamente al massaggio cardiaco, ma poco dopo, nel tragitto verso il «Bolognini», le sue condizioni si sono aggravate.

La salma è stata trasferita nella casa di via Trieste a Chiuduno. Serughetti lascia la moglie e i tre figli. Al funerale, celebrato giovedì nella parrocchiale del paese, hanno preso parte familiari, tanti colleghi, studenti e amici. Sulla home page del sito del liceo Federici, ancora ieri, si poteva leggere la dedica degli insegnanti e degli alunni: «Tutto il nostro istituto piange la scomparsa del caro collega, amico, professore Pietro Serughetti. Ciao, Seru».

Monica Armeli

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