Panda nera, targa ricettata
Assolti quattro ex carabinieri

Erano accusati della ricettazione della targa della Fiat Panda nera, l'auto che è diventata il simbolo dei raid e dei pestaggi messi a segno nella Bassa. Ma ieri il giudice del tribunale di Treviglio ha assolto i 4 ex carabinieri della stazione di Romano.

Erano accusati della ricettazione della targa della Fiat Panda nera, l'auto che è diventata il simbolo dei raid e dei pestaggi che una banda di carabinieri e vigili avrebbe messo a segno nella Bassa ai danni di extracomunitari tra il novembre 2005 e il giugno 2007. Ma ieri il giudice del tribunale di Treviglio ha assolto quattro ex carabinieri della stazione di Romano perché il fatto non costituisce reato e con il secondo comma dell'articolo 530, quello assimilabile alla vecchia insufficienza di prove.

Si tratta dell'ex comandante Francesco Martino (difeso dall'avvocato Lucia Agresti) e dei suoi ex sottoposti Pasquale Bagnato (assistito dall'avvocato Fulvio Vitali), Fabio Battaglia e Biagio Sardo (entrambi difesi dall'avvocato Enrico Mastropietro). Per il capo d'imputazione riguardante la ricettazione della targa erano andati assolti (sempre con l'articolo 530 comma secondo) anche i 5 militari condannati un mese fa per i presunti raid della banda delle divise. Quello conclusosi ieri a Treviglio è una costola del processo celebratosi a Bergamo in due tranche: la prima, riguardante gli imputati principali, sfociata in condanne pesanti davanti al gup (lievemente diminuite in appello; ora siamo in Cassazione); la seconda, a carico delle figure di secondo piano che avevano scelto il processo ordinario, conclusasi il 17 novembre scorso con 5 condanne e tre assoluzioni.

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